Speranza pronto ad estendere l'obbligo di green pass: braccio di ferro sui lavoratori. Svolta vicina per i ristoranti
Sul green pass non è finita qui. All’interno del Governo c’è un’ala di ministri rigoristi che intende estendere ancora di più gli obblighi della certificazione verde, seppure l’incontro tra Andrea Orlando, Roberto Speranza, i sindaci e le associazioni delle imprese si sia concluso con un nulla di fatto. “Le posizioni sono molto distanti” quanto filtra secondo il Corriere della Sera, ma il green pass sarà realtà almeno per una parte delle aziende italiane.
Per i lavoratori di quei settori in cui è stata imposta la certificazione ai clienti a partire dallo scorso 6 agosto si andrà verso un obbligo. “Ci arriveremo senz’altro” dicono dal Governo: il ragionamento è che sarebbe assurdo chiederlo ai clienti di un ristorante al chiuso e poi i cuochi, il gestore e i camerieri possono essere tranquillamente non vaccinati. Confcommercio e Confesercenti hanno dato la disponibilità a valutare la misura, a patto che l’obbligo non scatti durante la stagione estiva.
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Molto più difficile che si arrivi ad un green pass obbligatorio per le fabbriche e le imprese, visto che non è soltanto la Lega di Matteo Salvini ad essere contraria. I sindacati vogliono che il governo lo faccia tramite una legge, ma Mario Draghi vuole andare avanti per decreto. E poi c’è il problema tamponi e chi dovrebbe pagare i test per i lavoratori non vaccinati tra Stato e aziende. Il pensiero di Speranza è comunque chiaro: “Più si estende il green pass e meglio è, ma una decisione che avrebbe un impatto forte sulla vita dei lavoratori deve essere presa con la condivisione delle forze sociali”. Un concetto che condivide anche Orlando, leggermente più cauto visto l'incarico al Lavoro: "Qualunque decisione prenderemo, di certo sarà frutto del dialogo". Le trattative sono ancora tutte da definire, ma si va verso un'ulteriore stretta delle maglie.
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