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"Pagate o perderete tutto" ecco la email degli hacker alla Regione Lazio. Il giallo del backup ritrovato

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Pagate o perderete tutto. La richiesta di riscatto da parte degli hacker che hanno violato la piattaforma informatica della Regione Lazio è contenuta in una email scritta in inglese inviata alla Pisana. Nella rivendicazione dell'attacco che è sotto l'esame degli investigatori della Polizia postale e dell'Intelligence, scrive il Corriere, sono riportate le indicazioni dei ricattatori che rivendicano l'attacco e forniscono le informazioni per "conciliare".  Prima di tutto fornire una email, poi caricare su un link apposito un file criptato, evitare di rinominare i file violati che, altrimenti, potrebbero essere definitivamente compromessi. 

 

Informazioni generali che, a quanto pare, accomunano l'attacco alla Regione Lazio ai ransomware - malware con richiesta di riscatto per recuperare i dati resi illeggibili dai pirati informatici - più diffusi di cui sono vittime aziende e privati. 

Si tratterebbe, secondo una prima analisi, di una sorta di "esame" alle vittime di attacchi  da parte dei cybercriminali che cercano di testare le intenzioni della parte offesa.

 

Intanto il tempo stringe, l'ultimatum di 72 ore degli hacker scade domani e mentre sono stati ripristinati alcuni servizi informatici per gli utenti del Lazio, come il servizio di prenotazione del vaccino anti-Covid, resta da chiarire se la Regione dovrà arrendersi e pagare la cifra in Bitcoin - si è parlato del corrispondente di cinque milioni di euro ma non ci sono state conferme ufficiali - oppure si potranno recuperare i dati senza  mettere mano ai soldi dei cittadini.

Infatti secondo quanto detto dal governatore Nicola Zingaretti la Regione sarebbe riuscita ad accedere a un backup aggiornato  al 30 luglio, cioè il giorno prima dell’attacco, che non sarebbe criptato perché cancellato e poi recuperato. 

 

"La dinamica di questo recupero non è stata chiarita (...) Solitamente, infatti, è quasi impossibile superare questo tipo di situazioni senza pagare un riscatto ai criminali" scrive Wired in un articolo in cui si sottolinea che "l’annuncio di questo recupero dei dati, senza il pagamento di un riscatto e in così breve tempo, è particolarmente inaspettato e contraddice alcune dichiarazioni della autorità rilasciate negli scorsi giorni". Ovvero che i backup, ovvero la copia dei dati dei cittadini del Lazio, erano stati bloccati e non cancellati. 

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