in onda
Bordata di Galimberti a Cacciari: "Narcisismo e motivi personali..." È derby dei filosofi sul green pass
Dopo gli scontri tra scienziati, virologi e infettivologi sui vaccini ora è il momento dei filosofi. A “In Onda” Umberto Galimberti non fa sconti ai colleghi accademici al centro del dibattito sul green pass: Massimo Cacciari e Giorgio Agamben. I due hanno fatto discutere per un articolo molto critico circa la misura varata dal governo di Mario Draghi, il certificato verde che entrerà in vigore da domani 6 agosto e sarà obbligatorio per bar, ristoranti, teatri, cinema e centri benessere.
Leggi anche: Green pass da "regime autoritario" e su De Donno evoca Pinelli. Carlo Freccero, che duello con Antonella Viola
Alla vigilia dell'introduzione del certificato per locali ed eventi è stato varato il decreto che impone, dal primo settembre, il green pass obbligatorio per gli insegnati - pena la sospensione dall’impiego e dello stipendio se non si affrettano a mettersi in regola dopo 5 giorni dall’avvertimento - e per i trasporti a lunga percorrenza.
Questo è il tema in apertura della puntata di giovedì 5 agosto del talk show di La 7 condotto da David Parenzo e Concita De Gregorio. Il filosofo e giornalista Galimberti sembra accogliere con grande entusiasmo la notizia: “Ottimo, altrimenti restavano fuori il 10/15% di insegnati che non erano vaccinati. E considerando la responsabilità che gli insegnanti hanno ossia quella di essere degli untori a loro volta è benissimo che sia intervenuta questa norma della sospensione dello stipendio. È una soluzione ottima perché per primi devono dare l’esempio ai ragazzi a prescindere dalle loro convinzioni personali”.
Leggi anche: Zona Bianca, Massimo Cacciari si vaccina contro il Covid e poi striglia il conduttore sulla "dittatura"
Poi appare invece molto critico in merito affermazioni dei suoi colleghi, Cacciari e Agamben. “Mi dispiace perché sono due persone che stimo, - premette - Cacciari è anche mio amico, non capisco perché ha sostenuto quelle posizioni. Ci saranno anche delle ragioni personali, mi ricordo anche quando non ci si poteva spostare da regione a regione, dalla Lombardia al Veneto, Cacciari che abitava a Milano però aveva tutta la sua biblioteca Venezia era contrario a questa disposizione”.
Infine, la stilettata: “Mi dispiace che abbiano detto queste cose però deve sapere che gli intellettuali sono anche sempre un po’ narcisisti. Pur di distinguersi dalla gran massa assumono anche posizione che effettivamente non sono corrette”.