Sul green pass agli insegnanti Mario Draghi sceglie di aspettare: tutto rinviato. Battaglia sui trasporti
Mario Draghi vuole mettere un punto al decreto che introduce le nuove misure del green pass, convocando cabina di regia e poi Cdm per il via libera. Nessuna decisione è stata ancora presa, si apprende da fonti della maggioranza, e sul tavolo restano ancora i nodi relativi all’ultilizzo del certificato per i trasporti a lunga percorrenza - come navi, aerei e treni - con la maggioranza spaccata sull’entrata in vigore. La data più probabile è quella del 30 agosto, anche se i più prudenti vorrebbero anticipare al 23, arginando i contagi dei rientro dalle ferie. Altro punto di discussione il suo utilizzo per il personale scolastico. Su questo tema il premier vuole attendere i dati che il generale Figliuolo ha chiesto alla Regioni, numeri aggiornati in base all’andamento della campagna vaccinale su docenti e non docenti (con chiara richiesta di scorporare le sue categorie), che dovranno arrivare entro il 20 agosto. È questa la data segnata in rosso e oltre la quale il premier non intende andare per non compromettere la riapertura delle scuole «in presenza» a settembre. Per questo motivo, filtra da fonti dell’esecutivo, è molto probabile che oggi, al termine del Consiglio dei ministri convocato alle 16, Draghi non annunci alcuna decisione, piuttosto torni ad esortare il mondo dell’istruzione a un atto di responsabilità civile e morale.
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La lettera inviata ai governatori dalla struttura commissariale, rimarca l’attenzione del generale e del governo sul tema scuola, priorità già espressa innumerevoli volte. Secondo i dati in possesso sono sei le Regioni fanalino di coda della campagna: Liguria, provincia di Bolzano; Trento, Calabria, Sardegna e Sicilia. Quest’ultima, apprende LaPresse, avrebbe già fornito i dati aggiornati correggendo quelli del governo. Secondo l’assessorato alla Sanità e all’Istruzione dell’isola, il personale scolastico vaccinato con prima dose, al 31 luglio scorso, è infatti l’81%, con seconda dose tra il 70 e 71%. Per quanto riguarda invece gli under 20, i dati parlano del 40% di popolazione tra i 12 e 19 anni vaccinata con prima dose. Numeri lontanissimi da quel 53,16% che ha completato il ciclo e dal 57% ha avuto ricevuto la dose. E oggi sarà anche il giorno della presentazione del piano scuola alle Regioni, con il ministro Patrizio Bianchi che illustrerà le regole della ripartenza di settembre. Secondo il documento non molto cambia da settembre 2020, con i presidi, già sul piedi di guerra, che contestano la mancata organizzazione e approvvigionamento dei trasporti locali e - filtra dai dirigenti scolastici - il «poco coraggio» nell’inserire regole più audaci sul fronte della lotta al Covid.
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Il vero banco di prova, tuttavia, sarà la cabina di regia convocata alle 11.30, durante la quale Draghi dovrà fare la sintesi e trovare un compromesso tra l’anima più rigorista e quella più aperturista. La Lega, infatti, in vista del confronto ha alzato la posta ponendo sul tavolo cinque punti da introdurre «per agevolare la stagione turistica, e non solo. Misure improntate al pragmatismo ed alla semplificazione». Ad alzare la voce il ministro del Turismo, Massimiliano Garavaglia, che dice no al green pass per minorenni, per fiere e sagre all’aperto, per servizi interni agli alberghi. Inoltre per leghista non deve esserci nessun vincolo per i mezzi di trasporto, mentre per bar e ristoranti al chiuso potrebbe bastare «l’autocertificazione». «Sono misure di buon senso - spiega Garavaglia - Alle quali credo sia giusto aggiungere, per il ritorno a scuola, i tamponi (salivari) per i bambini; come sono stati già adottati in qualche regione». Richieste su cui lo scontro è assicurato e che vedrà sulle barricate soprattutto Speranza. La recrudescenza dei contagi sembra essersi stabilizzata (oggi 6.596 i nuovi casi di coronavirus e 21 decessi), ma non bisogna abbassare la guardia, è il ragionamento al ministero della Salute.
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