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L'aria che tira, Giovanardi (medico) bombarda Pregliasco: "Cosa non dite sul vaccino". Finisce in rissa: "Deliri!"

Giada Oricchio
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Boh vax e irriducibili: il Covid-19 morde ancora, alimenta il dibattito politico italiano e fa scoppiare la rissa tra il virologo Fabrizio Pregliasco e il medico Daniele Giovanardi, gemello dell’ex senatore e Ministro Carlo: “Denunciate l’Aifa, il vaccino sarà approvato solo nel 2023. Voi ragionate per dogmi”, “Stai delirando”.

 

Nella puntata de “L’Aria che Tira”, mercoledì 4 agosto, va in scena un surreale: il 71enne politico di lungo corso Carlo Giovanardi si è vaccinato e promuove la campagna vaccinale in quanto “unica strada percorribile per uscire dall’emergenza pandemica”, il fratello medico invece non solo non si è inoculato ma diffonde anche il (pericoloso) messaggio che si tratti di una sperimentazione di massa: “Nella scheda del consenso informato non viene mai scritto che il vaccino è sperimentale. E gli studi clinici confermano che non ci sono stati decessi per vaccinazione. Peccato che si scordino che nel documento Aifa del dicembre 2020 sulla sicurezza e sull’efficacia si avranno conferme nel dicembre 2023 alla fine degli studi. Noi abbiamo 60mila pazienti curati a casa con farmaci tradizionali sicuri ed efficaci senza essere sperimentali. Il vaccino invece viene esaltato ovunque. Io sono per il vaccino, ma va studiato caso per caso, nelle singole persone, non 500 al giorno sulla spiaggia senza anamnesi”.

 

Tuttavia il medico non è ancora vaccinato (il conduttore Francesco Magnani sottolinea la grave anomalia, nda) e dice di voler aspettare settembre. Il virologo Fabrizio Pregliasco replica serafico: “Mi stupisce l’approccio del collega, non capisco la differenza di prendere il virus adesso o a settembre, sarà uguale e tutti potremmo avere complicanze. Ora gestiamo meglio i casi, anche quelli gravi. Non è vero quello che sostiene Giovanardi, il vaccino è stato registrato con una procedura condizionale ma già adesso la casistica è paragonabile a quella di altri farmaci”.

 

Il medico gli ride letteralmente in faccia: “Faccio un appello ai comunicatori, non scrivete più consenso informato, ma consenso disinformato o consenso viziato, quello che fanno firmare non corrisponde alla realtà. Il cittadino ha diritto di scegliere oltretutto le varianti sono provocate dalla vaccinazione di massa e non ne verremo più fuori e grandi paesi non vaccinano i minorenni. Siamo di fronte a due mondi scientifici che dicono cose antitetiche. Io ci ragiono, voi no, andate per dogmi e non lo accetto”.

“Non c’è alcun dogma ma una ricerca continua che attraverso conferme ed errori si consolida. Non è vero che quei paesi hanno detto no al vaccino sui giovani, hanno detto in via prudenziale che vogliono una maggior casistica e di vaccinare prima i più anziani e i più fragili. Sono stupito dal collega, lei non crede ai vaccini” replica Pregliasco suscitando l’ira di Giovanardi: “Come si permette di dire che non credo ai vaccini, ci credo più di lei! Ogni singola persona va valutata, non siamo animali”.

Se il virologo ribadisce l’importanza della vaccinazione a tappeto e Carlo Giovanardi bacchetta il fratello: “L’evidenza che quello che dice è sbagliato sta negli oltre 130.000 morti, le varianti ci sono state prima del vaccino e viaggiano tra i non vaccinati, non tra i vaccinati”, il medico persevera nella sua provocazione: “Abbiate il coraggio di denunciare l’Aifa, perché non approva oggi il vaccino invece che nel 2023? Sono terrapiattisti?” e Pregliasco perde la pazienza: “Sta esagerando, è già approvato! E’ solo un fatto pratico, ogni farmaco deve essere validato, è un fatto formale, è un delirio, sei un  caso grave e un testimone pesante. Un medico non dovrebbe mai dire queste cose”.

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