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Caos nel carcere di Frosinone. Detenuto dà fuoco alla cella, "feriti e intossicati". La denuncia del Sappe

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Gravissimo episodio, ieri sera, nel carcere di Frosinone. La denuncia è di Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia, dirigenti sindacali del Sappe per il Frusinate, che ricostruiscono quel che è avvenuto nella struttura di via Cerreto: “Ieri sera, verso le ore 22, un detenuto con problemi psichici ha dato fuoco alla cella: immediatamente tutta la Sezione detentiva è stata invasa da un denso fumo nero. Prontamente, tutto l'esiguo numero di personale di Polizia Penitenziaria in servizio nei vari reparti si è portato sul luogo dell'evento che dapprima hanno tirato fuori il detenuto dalla cella in fiamme dopodiché hanno fatto evacuare tutti i detenuti, mettendoli in sicurezza nel cortile passeggi. Il detenuto autore del gesto è stato trasportato in ospedale con gravi ustioni su tutto il corpo insieme ad un altro ristretto, quest’ultimo per grave insufficienza respiratoria".

 

Anche 5 poliziotti hanno dovuto ricorrere al Pronto soccorso per grave intossicazione da fumo. "E’ dunque solo grazie alla prontezza e allo spirito di sacrificio e umanità dimostrato  dai pochi poliziotti in servizio con pochi dispositivi di sicurezza individuale  se l'evento non ha avuto conseguenze tragiche”, sottolineano i sindacalisti del SAPPE. Che denunciano come “eventi di questo genere sono ormai da tempo all'ordine del giorno a Frosinone: il personale è stremato non ce la fa più sopportare turni massacranti e lunghissimi che vanno di gran lunga oltre il limite massimo di 9 ore previsto dagli accordi nazionale di lavoro, coprendo più posti di servizio contemporaneamente".

 

L'esempio che fa il SAPPE è quello di "un poliziotto penitenziario che dovrebbe svolgere un turno di 8 ore terminando alle ore 15, in realtà è poi costretto a rimanere in servizio anche fino alle ore 24 anche se manifesta l'impossibilità per motivi di impegni personali e familiari. A questo va aggiunto la mancata concessione di riposi e brevi periodi di ferie. Di recente il personale ha messo in atto una forma di protesta pacifica, l'astensione della mensa di servizio ottenendo solo azioni di ritorsione  da parte della Direzione. Come sindacato abbiamo avuto anche un incontro unitario con il Provveditore del Distretto e con il Prefetto di Frosinone che a loro volta hanno garantito il loro impegno a mantenere alta l'attenzione ai problemi della casa circondariale di Frosinone ma ad oggi nulla è cambiato.    Il personale a Frosinone è sotto organico, su una pianta organica prevista di 296 unità ne sono  presenti solo circa 180”.

 

“L'evento critico”, aggiunge Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “ripropone la problematica dei detenuti con patologie neuropsichiatriche ancora ospiti nelle strutture penitenziarie. Il SAPPE esprime solidarietà ai colleghi intossicati dal fumo ed augura loro  una veloce ripresa”. Capece conclude ricordando che “anche questa grave problematica, ossia la gestione dei soggetti affetti da problemi psichiatrici, è stata da tempo posta al SAPPE quale materia di confronto e risoluzione negli incontri avuti con i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria:  ormai è un bollettino di guerra: servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”.

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