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"Noi stuprate in Sardegna", racconto choc da Giletti. Il caso giudiziario e il terribile sospetto

Giorgia Peretti
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Non è L’Arena torna in onda con uno speciale martedì 3 agosto su la 7. Il programma di Massimo Giletti torna con una puntata speciale, registrata nei giorni scorsi a Roma. Un appuntamento fuori stagione per la trasmissione della domenica, ufficialmente in pausa estiva. Allontanate così le voci attorno ad una rottura con la rete televisiva di Urbano Cairo dopo le parole pronunciante dallo stesso conduttore che a giugno sembravano preannunciare un divorzio.

Lo speciale odierno affronta un caso di cronaca verificatosi in Sardegna a luglio 2019, relativo a presunte violenze sessuali subite da due ragazze per mano di quattro giovani uomini dopo una notte trascorsa in discoteca. Un caso analogo a quello, più volte trattato da Giletti, di Ciro Grillo ma con il quale non ha nulla a che fare, se non per il legame con la procura di Tempio Pausania.

L’interrogativo di partenza riguarda i pm, secondo quanto raccontato nella puntata, il pubblico ministero incaricata del caso non avrebbe creduto alle ragazze ritenendo la loro versione inattendibile. Le giovani, ospiti in studio raccontano di essere state avvicinate dal branco di giovani durante la serata in una nota discoteca della Costa Smeralda. “Era la nostra giornata libera”, dice una di loro. “Era una bella serata, doveva essere una bella serata”, ripete l’altra. Poi una volta entrate nel locale, l’inferno.

I quattro iniziano ad avvicinarsi alle ragazze e dopo diversi drink invitano le due amiche ad allontanarsi dalla discoteca insieme. Loro rifiutano ma successivamente alla chiusura del locale, visto lo stato di ebrezza di entrambe, propongono di fare un tuffo in mare. Di lì a poco la tragedia. “Hanno iniziato a tirare giù la zip della mia tutina, io non volevo fare il bagno nuda. Avevo le mani ovunque”, racconta una delle due, l’altra conferma. Per sfuggire dalle continue attenzioni, non richieste, dei ragazzi le amiche corrono in mare dove si consumano numerosi atti sessuali. “Ci tenevano la testa sott’acqua. Poi mi hanno tirato fuori dall’acqua e uno di loro mi ha obbligato a farlo orale”, “Quelle poche volte che la tiravamo fuori pensavamo a respirare”, dicono.

Nel corso della presunta violenza un gruppo di ragazzi su un pedalò filmano l’accaduto ma non intervengono perché credono che gli atti sessuali siano consenzienti. Dopo circa un’ora, stando a quanto riferiscono le giovani, le due sarebbero riuscite a scappare dalla presa dei ragazzi scappando nude fino alla strada limitrofa al lido. A quel punto vengono soccorse dal gruppo del pedalò che una volta visto lo stato di choc delle giovani donne si sono scusati per non aver interagito con loro. Le due infine denunciano alle forze dell’ordine spinte da una collega del villaggio turistico in cui lavoravano.

Infine, la testimonianza della madre di una delle due che lancia una provocazione in diretta: “siccome non c'è un nome pesante, siccome non c'è di mezzo la politica, un personaggio famoso, allora sono state lasciate in disparte. È successo due settimane prima, lo stesso posto quasi con le stesse modalità. Loro poi hanno denunciato il giorno dopo e sono finite veramente nel dimenticatoio mentre appunto nel caso Grillo stanno usando già dall'inizio dei parametri diversi”.

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