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Marcell Jacobs sotto tiro, ora spunta il "post omofobo". Fango arcobaleno: a cosa si attaccano

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Dopo i sospetti di doping puntualmente arrivati dalla stampa americana e britannica sulla storica medaglia d'oro nei 100 alle Olimpiadi di Tokyo 2020, non mancano le accuse anche in Italia nei confronti di Marcell Jacobs. Una polemica tutta arcobaleno contro lo sprinter azzurro al centro di un piccolo processo social messo su dalla comunità Lgbt. 

 

Ad accusare il velocista di padre texano e madre italiana di omofobia è l'associazione romana Gay Center, che ha tirato fuori una battuta nei confronti di un amico cheJacobs aveva postato su Twitter nove anni fa. 

"...e stasera al *** ci sono state 2 figure di mer***! La prima: *** che cade davanti a tutti; la seconda: Alessandro che balla davanti a un trans", aveva scritto nel luglio 2002 il velocista, all'epoca minorenne. L'associazione Lgbt lo accusa di linguaggio transfobico con l'"aggravante" di utilizzare il maschile per "una" trans. 

"Jabobs: spunta post transfobico, prenda distanze e si unisca a corsa dei diritti", scrive l'associazione che si aspetta così di arruolare un nuovo testimonial per le campagne in favore dei diritti degli omosessuali.

 

Insomma, dopo le accuse più o meno velate di essere dopato Jacobs ora deve correre più forte anche dei segugi della rete a caccia di post che possano mettere in imbarazzo l'atleta azzurro che finora ha mostrato un'immagine esemplare.  

 

A difenderlo, ancora una volta, dai sospetti di aver imbrogliato è stato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. "Le considerazioni di alcuni vostri colleghi sono veramente fonte di grande dispiacere e anche imbarazzo sotto tutti i punti di vista. Oggi ha risposto bene Paolo Camossi, allenatore di Marcell. Parliamo di atleti che vengono sottoposti quotidianamente ai controlli antidoping e quando fanno un record tutto si raddoppia. Il numero dei test è impressionante. Dispiace che qualcuno dimostri di non saper accettare la sconfitta. Per questo la mia è una difesa a spada tratta di Marcell", ha detto Malagò a Radio 1 Rai. Chiuso il discorso doping, c'è chi vuole aprire quello omofobia con un post tra ragazzini di nove anni fa. 

 

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