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Via il segreto di Stato sulle carte della Gladio e della Loggia P2: verità sulle stragi

Leonardo Ventura
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Più trasparenza sui fatti ancora oscuri che hanno fatto, e ancora fanno ombra, sulla storia del Paese. È quanto potrebbe arrivare con la direttiva che ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha siglato. E che dispone la declassifica e il versamento anticipato all’Archivio centrale dello Stato della documentazione concernente l’organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2. Si tratta di una iniziativa che va a ampliare quanto già stabilito con una precedente direttiva del 2014, con riferimento alla documentazione relativa agli eventi stragisti di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della Stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984) conservata negli archivi degli Organismi di intelligence e delle Amministrazioni centrali dello Stato.

 

 

Con questo provvedimento il premier Draghi ha ritenuto doveroso dare ulteriore impulso alle attività di desecretazione. «L’iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese. La decisione del presidente del Consiglio arriva nel giorno nel quale si celebra il 41mo anniversario dell’attentato alla stazione di Bologna, del 2 agosto 1980. La nota di palazzo Chigi ha rimarcato infatti che «con questa nuova Direttiva il presidente Draghi ha ritenuto doveroso dare ulteriore impulso alle attività di desecretazione. L’iniziativa adottata potrà rivelarsi utile ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese».

 

 

Proprio ieri si è tenuto il ricordo della strage alla stazione bolognese. Alla manifestazione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha inviato il suo messaggio ricordando «la terribile strage in cui morirono donne e uomini inermi, bambini innocenti». Alla commemorazione ha partecipato, in rappresentanza del governo, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Che nel corso della cerimonia, ha fatto sua la richiesta di chi, da tempo, domandava una piena attivazione della direttiva che favorisce il disvelamento dei documenti ancora coperti da segreto di Stato. Un atto che è arrivato dopo qualche ora grazie alla firma di Draghi.

 

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