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Biden silura Cuomo, bufera sui democratici. Molestie sessuali, accuse pesantissime

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Terremoto tra i democratici Usa, il presidente Usa Joe Biden ha invitato il governatore Andrew Cuomo a dimettersi dopo le accuse di molestie. Rispondendo a un cronista che in conferenza stampa gli chiedeva se avrebbe invitato Cuomo a dimettersi, dato che gli investigatori hanno affermato che le 11 donne che accusano il governatore sarebbero credibili, Biden ha detto: «Sì». Il presidente ha spiegato di essere rimasto fedele alla sua dichiarazione di marzo quando aveva affermato che Cuomo avrebbe dovuto dimettersi se le accuse fossero state dimostrate dalle indagini. «Penso che dovrebbe dimettersi», ha detto Biden spiegando comunque di non conoscere i dettagli dell’inchiesta. 

 

Baci, battute spinte, frasi a doppio senso e contatti non richiesti, dita che scorrevano lungo seni, schiene, colli, mani a stringere il fondo schiena. Le accuse che stanno travolgendo in queste ore il governatore dello Stato di New York, il democratico Andrew Cuomo, e contenute in un report di 165 pagine rilasciato dalla procuratrice generale Letitia James, mostrano un uomo che pensava di disporre delle donne a suo piacimento, convinto che nessuna si sarebbe fatta avanti per denunciarlo. Ma leggendo il lungo dossier emerge un particolare beffardo: molte testimonianze, mai finite sui giornali, riguardano donne che hanno deciso di farsi avanti, all’inizio del 2021, per raccontare la loro storia, dopo aver sentito Cuomo dichiarare pubblicamente di «non aver mai toccato in modo inappropriato nessuno». E lui insiste ancora oggi: «Mai toccata alcuna in modo inappropriato», quel che emerge dall’inchiesta «non è quel che sono nè che sono mai stato».

 

Eppure proprio quella sua difesa è stata la molla per far uscire allo scoperto nuovi episodi. Uno di questi riguarda Virginia Limmiatis: nel maggio 2017 la ragazza era in servizio a un evento a cui partecipava anche il governatore. Finito il discorso, Cuomo si allontanò. Incrociata la ragazza, che indossava una maglietta con stampato il nome della compagnia organizzatrice, «Energy Company», il governatore appoggiò due dita sulla maglietta, all’altezza del seno, premette sulle lettere e lesse ad alta voce il nome della azienda. Poi le si avvicinò all’orecchio per dirle: «Adesso dirò di aver visto un ragno sulle tue spalle», prima di muovere la mano, a mo' di spazzola, toccandole la spalla e il seno. La ragazza decise di raccontare l’episodio quando il 3 marzo 2021 sentì a una conferenza stampa Cuomo respingere le accuse di molestie.

In un altro episodio, vittima una donna chiamata nel dossier «Executive Assistant», Cuomo le «mise una mano sotto la camicetta e le strinse un seno». La donna tenne per sé questo episodio per tre mesi ma poi, assistendo a una conferenza stampa del governatore in cui Cuomo escludeva di aver «mai toccato qualcuno in modo inappropriato», la donna decise di parlarne subito ai colleghi. Poco dopo andò a testimoniare all’ufficio della procura generale. In un altro episodio, novembre 2017, Cuomo incontrò una addetta alla security, entrata nell’unità di protezione del governatore: secondo il dossier, Cuomo fece «scorrere la sua mano sullo stomaco, dal basso ventre al bacino», poi «il dito sulla schiena fino al collo, dicendole ’ehi, tù», mentre la donna si trovava nell’ascensore. In altre occasioni il governatore baciò la donna sulla guancia e chiese un bacio in cambio, oltre a contestarle il fatto che vestisse sempre in divisa invece di indossare abiti femminili.

Nel 2020, in una serie di conversazioni con un’assistente, Charlotte Bennett, il governatore le disse che stava cercando una fidanzata di almeno 22 anni, «ben sapendo che Bennett ne avesse 25», chiedendole se fosse mai stata con un uomo molto più anziano di lei. La donna segnalò la situazione al capo dello staff e venne spostata in un’altra posizione, in modo da non dover più incontrare il governatore. Da quel momento lo staff organizzò gli incontri in modo da non lasciar mai sola una donna con Cuomo. Nel settembre 2019, partecipando a un evento a New York, mentre si metteva in posa per le foto, il governatore poggiò la mano sul sedere di una dipendente e poi glielo strinse. La donna, sconvolta, ne parlò subito con colleghi e amici. La difesa pubblica del governatore ha spinto anche lei a contattare l’ufficio della procura generale e a raccontare la sua storia. 

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