Zingaretti: attacco terroristico, non trattiamo con gli hacker. Vaccini nel Lazio, cosa succede ora
Un attacco hacker «senza precedenti». Con ogni probabilità «il più grave mai subito dalle istituzioni repubblicane». Non usa mezzi termini il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per spiegare quanto sta avvenendo in questi giorni ai sistemi informatici regionali. Il governatore in conferenza stampa dal palazzo della Regione ha parlato di un «attacco molto potente e invasivo» e che l’istituzione è «vittima di un’offensiva criminale, di stampo terroristico», anche se poi aggiunge che la matrice degli attaccanti al momento non è nota.
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Il governatore ha precisato che ad oggi nessuna richiesta di riscatto è arrivata alle istituzioni.«Non è arrivata nessuna richiesta di riscatto, né in Bitcoin né in altra forma di valute alle istituzioni regionali».
Poi, in riferimento alle notizie circolate in mattinata sui contatti avuti con gli attaccanti, Zingaretti ha parlato di «un equivoco», probabilmente nato «dal fatto che nella home page del virus compaiono dei riferimenti, così come avviene in questi casi». Ma, ha aggiunto, «appena comparsa questa notizia, i dirigenti di LazioCrea hanno consegnato tutto alle autorità investigative competenti, perché di crimine si tratta e di repressione si deve trattare». Attività criminale che, ha continuato Zingaretti, «arriva da un Paese estero».
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Le voci su un riscatto chiesto alle istituzioni regionali sono motivate anche dal tipo di attacco di cui è stato vittima il Lazio. Zingaretti ha confermato che si tratta di un ransomware, un particolare tipo di virus capace di «criptare» il sistema infettato con dei codici. Per «liberarlo», hanno spiegato in queste ore gli esperti, o si è provvisti di un backup totale del sistema, o bisogna in qualche modo scendere a compromessi con gli attaccanti, anche pagando il riscatto se richiesto (ransom in inglese vuol dire riscatto).
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L’attacco è stato sferrato durante le prime ore di domenica primo agosto. Un secondo attacco è stato rilevato alle due di notte di lunedì, ma sarebbe stato respinto dai tecnici regionali, hanno precisato dalla Regione. Di fatto, sono inaccessibili da oltre 40 ore il sito della Regione, quello del Consiglio regionale, ma soprattutto quello per la prenotazione dei vaccini da Covid-19: «La campagna vaccinale non si è mai interrotta, ma sono sospese le prenotazioni. Le banche dati regionali hanno registrato prenotazioni fino al 13 agosto che stanno andando avanti. Si sta verbalizzando a mano», ha detto il governatore. Per quanto potente però, l’attacco hacker non sembrerebbe aver messo in pericolo i dati sanitari della Regione: «LazioCrea conferma che i dati della sanità regionale sono in sicurezza, così come i dati finanziari e la banca dati del bilanci».
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Per ripristinare i sistemi, ha aggiunto poi Zingaretti, «è in corso un’attività per migrare su cloud esterni i servizi essenziali».
Al momento non è chiaro quando potranno ripartire le prenotazioni dei vaccini. Mentre sulle certificazioni verdi Zingaretti ha precisato che «la struttura commissariale» del generale Figliuolo «sta lavorando al nostro fianco per il rilascio dei Green Pass, non ci sono blocchi per i certificati». L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato gli ha fatto eco confermando che non ci sono blocchi al momento, ma solo «ritardi, nell’ordine delle 24 ore».