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Denise Pipitone, chi va a processo insieme all'ex pm Maria Angioni. "False dichiarazioni", la svolta

Giorgia Peretti
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Continuano le indagini della procura di Marsala sul caso di Denise Pipitone. La bambina scomparsa nel 2004 a Mazara Del Vallo in circostanze ancora oggi misteriose torna ad occupare i salotti televisivi con l’intento di rompere il silenzio attorno al suo presunto rapimento.

 

Un’intricata storia composta da depistaggi, false testimonianze e incongruenze nelle indagini. Questo il clima raccontato dall’ex pm incaricata del caso di Denise, Maria Angioni, ora indagata dalla procura per false dichiarazioni al pubblico ministero. Dopo aver avviato le indagini, la procura di Marsala ha disposto il rinvio a giudizio per la dottoressa, nota anche per le sue apparizioni in tv in cui dichiarava di aver trovato Denise viva con marito e figli. La donna era stata ascoltata dai magistrati per due volte in merito ad alcune dichiarazioni da lei fatte sulla scomparsa di Denise contestandole omissioni e inesattezze. I pm non avrebbero infatti trovato corrispondenza tra le sue dichiarazioni e i fatti reali.

 

La notizia si apprende nella trasmissione “Morning News”, in onda giovedì 30 luglio su Canale 5. Un rinvio a giudizio riguarderebbe anche la consorte della coppia romana che avrebbe visto la bambina scomparsa all’Hotel Ruggero II, mentre la posizione del marito sembrerebbe archiviata.

 

Tanti i punti oscuri dopo 17 anni. A restare in ballo è la pista legata ai rom. Il video girato dalla guardia giurata, Felice Grieco, a Milano, un mese dopo la scomparsa di Denise sembrerebbe l’unica strada ancora non dichiarata definitivamente chiusa. L’analisi dell’accento e del tono della voce nel filmato di “Danàs” non sembrerebbero coincidere con quello di un gruppo di nomadi, situazione ancora oggi non definitivamente chiarita.

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