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In piazza il "vaffa" al green pass. Raccolta firme per querelare i virologi

Benedetto Antonelli
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Migliaia di persone ieri sera hanno risposto all’appuntamento indetto dal Comitato Libera Scelta a piazza del Popolo a Roma per protestare contro l’introduzione del green pass che diventerà obbligatorio dal prossimo 6 agosto. Fiaccole e luci dei cellulari hanno illuminato la piazza. In piazza c’erano alcuni esponenti della Lega, tra cui Armando Siri, Claudio Borghi, Alberto Bagnai e Alessandro Pagano. C’erano anche Gianluigi Paragone e Vittorio Sgarbi. Nel corso del pomeriggio, dalle 17 alle 20, si è svolta anche un’altra manifestazione, sempre a piazza del Popolo. Ci sono stati momenti di silenzio per ricordare il medico Giuseppe De Donno, morto suicida martedì, considerato un vero «eroe» delle cure gratuite al Covid. Fu lui, infatti, a salvare molte vite grazie all’utilizzo del plasma iperimmune. La cura, poi, fu bocciata dalle autorità sanitarie. De Donno nelle settimane scorse si era dimesso da primario di Pneuomologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova ed era tornato a fare il medico di base. «È stato ucciso uno dei più grandi medici italiani. È stato ucciso perché aveva trovato la più grande cura gratuita. De Donno veglia su di noi», ha detto l’avvocato Edoardo Polacco con un megafono in mezzo alla piazza.

 

 

«La nostra è una resistenza democratica contro questa dittatura. È una guerra del popolo contro i potenti», ha aggiunto l’avvocato che rappresenta le Sentinelle e i Mille avvocati per la costituzione per la raccolta firme delle querele contro alcuni medici. «Libertà», grida la folla che si è riunita attorno a lui. «Le nostre non sono degli esposti: sono querele con richieste di risarcimento danni. Le presentiamo in tutti i tribunali D’Italia: vogliamo giustizia». Polacco si è rivolto anche «ai potenti»: «Noi siamo dei cittadini onesti, perché non accettate il confronto? Dobbiamo dire basta: noi siamo il popolo italiano. E questione di tutela della libertà e della dignità di un popolo. Se pensano che a metà agosto di nascosto possano fare leggi contro di noi si sbagliano. Noi ci saremo sempre gratuitamente per difendere i cittadini. Hanno distrutto tutti i valori e i motivi etici della nostra società, ma non ci distruggeranno».

 

 

Tre le querele che si potevano firmare: una contro i virologi Burioni e Bassetti, una contro Ilaria Capua e un’altra contro l’obbligo vaccinale per i medici. «Burioni si deve vergognare: definirci "sorci" connota la sua scarsa sensibilità e preoccupa che a dirlo sia un medico. Io sono libero di scegliere e decidere per me stesso se vaccinarmi oppure no senza diventare un cittadino di serie B», ha detto all’Adnkronos un cittadino in fila per firmare la querela contro Burioni. Una manifestazione si è svolta anche a Milano. Dopo i presidi in piazza Fontana e in piazza San Carlo, i manifestanti - oltre duecento - si sono spostati verso le 20 in piazza della Scala, dove hanno acceso delle candele e le hanno sollevate in alto, osservando un minuto silenzio per De Donno. «L’hanno ucciso», hanno urlato alcuni dei manifestanti e la piazza all’unisono ha invocato «verità, verità».

 

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