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Vaccino, lo studio che fa a pezzi il Governo dopo il caos AstraZeneca sulle trombosi

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L’Italia ha deciso di limitare l’uso del vaccino AstraZeneca, permettendo l’inoculazione della seconda dose soltanto a chi ha più di 60 anni, dando la possibilità di effettuare la seconda iniezione agli under 60 con un vaccino a mRna, quindi Pfizer o Moderna (anche se alcune regioni hanno fatto di testa loro). A smentire il Governo italiano e le sue decisioni a seguito della morte della giovane Camilla Canepa di Genova è arrivato uno studio pubblicato in pre-print sulla rivista scientifica inglese The Lancet, proprio sul vaccino dell’azienda anglo-svedese. I risultati sbugiardano il Cts e il ministro della Salute Speranza: i dati evidenziano che AstraZeneca non porta a maggiori rischi di trombosi rare dopo la seconda dose rispetto a quelli a mRna

 

 

“Sono stati mostrati profili di sicurezza simili e favorevoli” su un campione di oltre un milione di persone. Sono stati messi in evidenza i tassi di incidenza dei disturbi della coagulazione del sangue, tromboembolia e trombocitopenia, inclusa la rarissima con sindrome trombotica trombocitopenica (Tts), registrati dopo vaccinazione con un vaccino a mRna o con AstraZeneca e sono stati confrontati questi numeri con i tassi previsti per queste malattie nella popolazione generale e in chi ha avuto il Covid. “I profili di sicurezza dei vaccini a mRna e di Vaxzevria erano simili e nel complesso favorevoli” la conclusione riportata in una nota della stessa multinazionale che ha prodotto il vaccino contro il Covid.

 

 

“Sono stati osservati disturbi della coagulazione del sangue molto rari (Tts) con entrambi i vaccini, ma questi casi erano in linea con quanto ci si aspetterebbe nella popolazione generale e inferiori a quelli diagnosticati in chi ha avuto il Covid. La durata del follow-up non è stata sufficiente per riportare i tassi degli eventi rari dopo due dosi di Vaxzevria, sebbene altri studi abbiano mostrato che i tassi di rari eventi di coagulazione del sangue sono inferiori dopo una seconda dose. Indipendentemente dal vaccino utilizzato, l'aumento dei tassi di trombosi tra le persone contagiate è stato di gran lunga superiore a quello tra vaccinati. I tassi di tromboembolia venosa erano 8 volte più alti dopo una diagnosi di infezione da Covid-19 rispetto al tasso previsto” il testo del comunicato, che fa quindi a pezzi le giravolte degli scienziati italiani che hanno messo a serio rischio la campagna vaccinale guidata da Figliuolo: in quei giorni la fiducia su AstraZeneca è crollata ai minimi termini.

 

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