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La rabbia dei gestori delle discoteche chiuse: "Persi 400 milioni, ce ne danno 20"

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«Venti milioni di euro? Sono il fatturato annuale di una grande discoteca di Rimini». Sta tutta nella considerazione di Flavio Briatore l’inadeguatezza dei «ristori» previsti dal governo a vantaggio dei gestori dei locali da ballo, l’unica categoria rimasta chiusa dopo le ultime aperture decise dal governo. Il settore comprende circa 4.500 operatori e l’anno scorso, di questi tempi, a causa della stagione persa dichiarò perdite per circa 400 milioni di euro. «In Italia ci sono 3mila discoteche chiuse da 18 mesi - fanno sapere i rappresentanti di categoria - Imprese che pagano in media 140mila euro di affitto l’anno. Questa elemosina si tradurrà in un contributo forfettario da 7mila euro ciascuno». È anche per questo motivo che la categoria è sul piede di guerra.

 

 

Le associazioni della categoria hanno chiesto subito un incontro con il governo, pronti a ricorrere al Tar per poter riprendere in mano la stagione estiva che ormai sembra sfuggire. Così, i gestori di locali da ballo e discoteche hanno deciso di ricorrere al Tar contro la decisione del Consiglio dei ministri di non consentire la riapertura. Tramite più ricorsi ai Tribunali Amministrativi Regionali, patrocinati dagli Avvocati dell’Associazione Giustitalia, gli esercenti del settore chiedono alla magistratura amministrativa l’annullamento del nuovo DPCM nella parte in cui impone il mantenimento della chiusura delle discoteche e dei locali da ballo all’aperto. Intanto, le principali associazioni di categoria del comparto chiedono un incontro immediato al premier Mario Draghi, per comprendere in dettaglio le ragioni che lo hanno spinto a prorogare ulteriormente la chiusura. «Pretendiamo risposte e che siano risposte serie - sottolinea Maurizio Pasca, presidente di Silb, il Sindacato dei Locali da Ballo legato a Fipe-Confcommercio - . L’ultimo decreto dimostra che esiste un vero e proprio pregiudizio da parte di questo governo nei confronti delle discoteche: dal 6 agosto i possessori di green pass potranno ballare ovunque tranne nei locali nati per questo scopo. Di fatto, con questa nuova misura, il governo incentiva l’abusivismo e di questo se ne assumerà le responsabilità, anche dal punto di vista legale. È nostra intenzione tutelare i nostri interessi nelle sedi appropriate».

 

 

I ristori non bastano dunque per gli esercenti del mondo della notte. «La verità è che le discoteche sono state abbandonate a loro stesse». Lo dice a LaPresse Lorenzo Angeli, general manager della discoteca La Bussola in Versilia, a Marina di Pietrasanta, provincia di Lucca. «Ormai abbiamo capito - aggiunge Angeli - che le discoteche, quelle autorizzate, resteranno chiuse almeno per tutta l’estate, e chissà ancora per quanto». «Siamo delusi e increduli, come oramai da mesi. In ogni città d’Italia, milioni di giovani ballano e festeggiano nelle piazze e nei più disparati luoghi, in assenza di controlli e protocolli di sicurezza sanitaria. Tutto questo è inaccettabile. Così non si fa altro che fiancheggiare l’abusivismo», conferma da Napoli Alessandro Esposito, gestore di diversi locali e discoteche napoletane, tra cui La Mela, Teatro Posillipo, Neasy e Bruttini.

 

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