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Il senatore Nazario Pagano di Forza Italia aggredito a Pescara dai no vax

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Si è alzata la tensione a Pescara, in Abruzzo, dove i manifestanti contro il green pass hanno aggredito, questo pomeriggio, il senatore di Forza Italia, Nazario Pagano, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara Carlo Masci e il parlamentare Antonio Martino presenti nel gazebo di Forza Italia per raccogliere firme per il referendum sulla giustizia.

« Gli atti di violenza che abbiamo subito sono stati prontamente fermati dalle forze di polizia, ma non mi era mai capitata una cosa simile» ha detto il senatore Pagano. «È stato un momento di fortissima tensione - ha raccontato a LaPresse Pagano - gli atti di violenza che abbiamo subìto sono stati prontamente fermati dalle forze di polizia, ma non mi era mai capitata una cosa simile», ha aggiunto il senatore. 

«Sto benissimo. Le cose sono andate così: noi avevamo stabilito da giorni di allestire un gazebo, un banchetto per raccogliere sottoscrizioni dei cittadini per il referendum sulla giustizia. Se non che si sono autoconvocati, forse attraverso i social, a piazza Salotto ed erano centinaia questi. Mi ha sorpreso il gran numero di persone che scandivano slogan, urlavano», ha raccontato il parlamentare. «Noi eravamo all’inizio di corso Umberto, poi quando si sono mossi sono passati davanti. Ci hanno circondato, hanno cominciato ad insultare e a dare calci contro i banchetti», ha spiegato il coordinatore regionale di Forza Italia.

 

«Questa cosa è durata una ventina di minuti, ci insultavano finché, ad un certo punto, fortunatamente, è intervenuta la polizia e hanno fatto una cintura di protezione. Anche perché i momenti di scontro fisico si sono sfiorati. Non abbiamo reagito alle provocazioni. Però posso assicurarti che ci sono state veramente espressioni di forte violenza non solo verbale. Nessuno di noi ha arretrato, nessuno è scappato via, siamo rimasti lì. La polizia ha detto a Masci, se del caso, di allontanarsi e lui, per la verità, all’inizio è rimasto lì». Il senatore assicura che stanno tutti bene. 

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