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Scuola, il Generale Figliuolo apre la caccia agli insegnanti no-vax. Ma le liste non ci sono

Valentina Conti
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Caccia aperta ai non vaccinati a scuola. In vista del rientro sui banchi, il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha chiesto alle Regioni, entro il 20 agosto, di fare il conto del personale scolastico che non si è ancora sottoposto a vaccinazione anti-Covid. Lo ha fatto in una lettera in cui ha ribadito quanto scritto il 25 giugno, rinnovando la necessità di perseguire «la massima copertura vaccinale del personale della scuola attraverso un coinvolgimento attivo».  Più facile a dirsi che a farsi. Perché gli enti locali ad oggi possiedono solo macro dati in termini percentuali sulle inoculazioni effettuate. E scorporare una lista «di settore» non è materialmente così semplice. Dunque, la palla potrebbe passare direttamente agli istituti scolastici. Ma i sindacati insorgono a tutela del comparto, presidi in testa. Secondo il leader dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP), Antonello Giannelli, il dato di 220mila non vaccinati potrebbe essere sbagliato: «Da un certo momento - spiega - gli insegnanti hanno avuto la dose non come categoria, ma per fascia d’età come tutti gli altri. Temo che negli hub abbiano continuato a fare iniezioni a maestri e professori senza registrarli come tali». Ed è proprio il numero uno del sindacato che riunisce i capi di istituto a mettere le mani avanti sul punto: «Se la politica deciderà di rendere obbligatorio il vaccino per il personale scolastico, nessuno pensi che noi dirigenti potremo metterci a scoprire chi ha fatto la dose e chi no». Procedura e tempistica dettata dal generale, infatti, potrebbero far pensare ad una raccolta di informazioni finalizzata a una possibile introduzione dell’obbligo vaccinale per il personale docente. Un iter simile a quello già previsto dallo scorso aprile per il personale sanitario.

 

 

Spinge pure Viale Trastevere. In una circolare ai dirigenti scolastici a firma del capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Stefano Versari, viene riportato il parere del Cts che considera «eticamente doverosa la vaccinazione del personale scolastico». Il documento illustra le raccomandazioni agli istituti per la ripartenza di settembre. A smarcarsi sull’obbligo vaccinale, accanto al leader della Lega Matteo Salvini, è ancora il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso: «È assolutamente inutile e inopportuno - afferma - pensare all’obbligo vaccinale per i lavoratori della scuola, mentre è semplicemente da folli applicare questa ipotesi agli studenti. Stimiamo che entro la fine di settembre il 90% degli insegnanti sarà vaccinato, per cui è veramente inutile pensare all’obbligo per i docenti, anche attraverso il "grimaldello" del green pass».

 

 

Nel documento che riporta la circolare a firma Versari si sottolinea, difatti, come il Comitato consideri «altrettanto importante vaccinare gli studenti dai 12 anni in su». Obiettivo prioritario: la scuola in presenza. Il Cts suggerisce, «laddove possibile in termini di condizioni strutturali-logistiche esistenti nei presìdi scolastici, pagando attenzione a evitare di penalizzare la didattica in presenza, di mantenere il distanziamento interpersonale in posizione seduta». Piccola ma importante novità: l’impossibilità di mantenere i necessari distanziamenti nelle aule non determinerà, però, l'automatica interruzione della didattica di tipo tradizionale.

 

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