l'avvertimento

Agorà, l'epidemiologa Salmaso spaventa tutti sul Covid: con questi parametri sarà un disastro

Giorgia Peretti

“Abbiamo fatto perdere la scuola ai ragazzi per i non vaccinati”, Stefania Salmaso interviene così ad Agorà Estate. L’epidemiologa dell’Aie (associazione italiana di epidemiologia) è ospite del programma di Roberto Vicaretti, in onda su Rai 3, tutte le mattine. Pandemia, green pass e obbligo vaccinale per il personale scolastico sono i protagonisti della puntata di giovedì 22 luglio. A poche ore dalla decisione in Cdm sull’uso del passaporto vaccinale e la ridefinizione dei parametri regionali la professoressa Salmaso mette in guardia. “Qua si tratta di trovare un compromesso – fa sapere - perché noi se potessimo avere anche tanti casi e non avere dei ricoveri o dei decessi potremmo anche permetterci di tornare a una vita abbastanza normale”. I contagi sono in progressivo aumento e per l’epidemiologa “raddoppiano ogni settimana, vuol dire che una minima proporzione di questi contagiati va in ospedale e ha degli effetti negativi importanti”. Così, sottolinea la scienziata, sarà necessario procedere con cautela nella definizione delle soglie per le colorazioni delle regioni: “Nel momento in cui poi si raggiunge la soglia critica delle ospedalizzazioni è troppo tardi non si fa in tempo a tornare indietro e a bloccarli se si prendono provvedimenti solo in quel momento”.

 

 

Poi continua: “Se i contagi raddoppiano ogni settimana, dopo 4 o 8 settimane vediamo anche il raddoppio dei ricoveri e a quel punto è troppo tardi perché ci sono già troppi casi in giro. È chiaro che si sceglierà la soglia che sarà il compromesso migliore per poter decidere di intervenire quando ancora si potrà fare qualcosa". E sull’ipotesi di non vaccinare gli under 40, non essendo categorie a rischio, la Salmaso si agita: “Se tutti gli over 50 fossero protetti e avessimo sperimentato un calo clamoroso, più di quello attuale della mortalità, potrei pensare che sia accettabile una quota di non vaccinati maggiore anche tra i giovani. Ma non è così!”. Infine, sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico “Dobbiamo pensare che ogni volta che sono state chiuse le scuole era perché c’erano dei contagi”. Una misura, tiene a precisare la dottoressa, “soprattutto per proteggere docenti non vaccinati o persone adulte che erano intorno ai ragazzi che non erano vaccinati”. Poi chiosa: “Abbiamo fatto perdere la scuola ai ragazzi per proteggere i non vaccinati, questo discorso non funziona più non lo possiamo riproporre”.