Scuola al palo. Pronti solo i banchi: polemica sul vaccino ma il vero nodo è l'organizzazione
«Vaccinare più under 16 per poter riaprire in sicurezza». L'allarme arriva dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) del Lazio. «Ai giovanissimi sono state somministrate più di 50mi1a dosi di vaccino. Ma non basta», ha evidenziato il segretario, dottoressa Teresa Rogai. Ed è sempre più incognita la riapertura della scuola a settembre. Le varianti fanno paura; la Regione, nonostante l'aumento delle prenotazioni, ha lanciato ai ragazzi il monito a vaccinarsi in massa per poter tornare sui banchi. Ma il vero nodo sta nell'organizzazione. Le novità sulla riapertura a settembre rispetto allo scorso anno? «Solo i banchi monoposto», ironizzano i presidi romani. Dietro l'angolo, l'ipotesi di un ritorno totale in Dad.
Sul tavolo i problemi di sempre, «ingigantiti», nelle parole di dirigenti scolastici e docenti, perché sostanzialmente non si è sfruttato il tempo di pandemia per trovare soluzioni in grado di tracciare un percorso di concretezza. Ci si ritroverà non soltanto con le solite classi sovraffollate, visto che non è stato introdotto alcun correttivo alla loro formazione numerica, ma sicuramente ci si troverà di nuovo, e per un simile motivo, con iscrizioni in esubero ai licei e con istituti tecnici e professionali penalizzati su questo fronte. È pure spuntata all'orizzonte la questione organico Covid.
Alla Camera è stato approvato un emendamento che stanzia 400 milioni per la stipula di contratti Covid dal 10 settembre al 30 dicembre 2021 per i collaboratori scolastici e per i docenti. Questi ultimi, pere), non potranno essere autorizzati per sdoppiamenti di classi, ma dovranno essere utilizzati esclusivamente per attività di recupero disciplinare. «Un paradosso», puntano il dito gli addetti ai lavori del comparto.
Sul capitolo spazi, l'Ufficio scolastico regionale promette l'affitto di nuove strutture. Mentre l'Associazione Nazionale Presidi del Lazio, nel corso dell'ultimo tavolo regionale operativo, ha ribadito la sua richiesta di tempestività di informazioni sull'avvio del nuovo anno. Domandando di conoscere gli esiti del monitoraggio sugli spazi effettuato dalle scuole a maggio, pretendendo «maggior coerenza nel prevedere la capienza dei mezzi pubblici all'80% che - sottolineano - non garantisce il metro di distanziamento con le direttive fornite alle scuole per le lezioni in presenza», chiarimenti sulla reale eventualità di dover dividere gli alunni nelle classi in caso di assenza del personale, solerzia nelle nomine da Graduatorie Provinciali per le Supplenze «per far si che non si ripeti la situazione drammatica dell'anno scolastico appena concluso». Accanto alla richiesta di definire i criteri per l'assegnazione dei docenti alle scuole per il recupero disciplinare, «per evitare le palesi "ano malie" evidenziatesi con l'assegnazione dei fondi PON e Legge 440».