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Contagi in aumento ma calano le terapie intensive. Nel Lazio nessun decesso

Continua a salire in Italia il numero dei contagi da Covid: sono 4.259 nelle ultime 24 ore, 700 in più rispetto a ieri con l’incidenza che segna una crescita diffusa da nord a sud. A Roma, dopo il picco di infezioni degli ultimi giorni, si registra un leggero calo, sebbene i nuovi casi siano ancora 348 e il tasso di test positivi nel Lazio non scenda sotto il 2%.


L’incidenza su base nazionale è dell’1,8%, con 235.097 test effettuati in un giorno e 21 decessi. Il virus corre, spinto da varianti più contagiose e dall’allentamento delle misure restrittive, ma grazie ai buoni risultati della campagna vaccinale, resta sotto controllo il numero delle ospedalizzazioni: sono 1.196 (2 in più di ieri) i pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 158 i posti di terapia intensiva occupati, 7 in meno di ieri, con 9 nuovi ingressi. Sul fronte vaccini, sono 63 milioni le dosi somministrate dall’inizio della campagna e oltre 28 milioni di italiani hanno completato il ciclo. Secondo l’Istituto superiore di sanità, i sieri anti-Covid proteggono «all’88% dall’infezione, al 94% dal ricovero in ospedale, al 97% dal ricovero in terapia intensiva e al 96% da un esito fatale della malattia». La chiave per uscire dalla pandemia resta la campagna vaccinale, ma sono ancora oltre 4 milioni e mezzo gli italiani tra i 50 e i 79 anni senza neanche la prima dose. Per raggiungere l’obiettivo fissato dal commissario Francesco Paolo Figliuolo, dell’80% di immunizzati entro settembre, è fondamentale convincere i tanti indecisi che non hanno ancora prenotato, e una spinta in tal senso potrebbe arrivare con le nuove regole in arrivo sul green pass.


Per quanto riguarda gli ex pazienti Covid, il ministero si appresta ad estendere oltre i sei mesi il limite di tempo per poter fare la dose unica di vaccino. Infine sulla questione richiami e terza dose il dibattito è più che mai aperto: il generale Figliuolo assicura che l’Italia è pronta a un’eventuale proroga della campagna vaccinale, con modalità diverse e non più emergenziali nel 2022. Nulla però è ancora deciso, e secondo recenti studi analizzati dalla Società italiana di medicina generale (Simg) «le dosi di vaccino attualmente somministrate sono sufficienti a dare copertura efficace sul virus in circolazione, incluse le varianti note, mentre una terza dose al momento non è necessaria».