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In Onda, "quando faremo la terza dose". Il prof Locatelli gela Concita De Gregorio sui vaccini

Giada Oricchio
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“Non sappiamo se sarà necessaria una terza dose, non si sa quanto dura esattamente la protezione vaccinale contro il Covid-19”. Con queste parole il Coordinatore del CTS, Franco Locatelli, prende contropiede Concita De Gregorio che trasecola durante la puntata di In Onda, martedì 20 luglio.  Il professore, ospite dell’approfondimento politico di LA7, è completamente favorevole al vaccino per i giovani tra i 12 e i 18 anni e sottolinea che è stato approvato dopo stringenti valutazioni sulla sicurezza: nulla di sperimentale, giusto per smentire una fake news che circola con sciagurata insistenza.

I giovani si devono assolutamente vaccinare per ridurre la circolazione virale, favorire la loro socializzazione e la loro presenza a scuola” precisa Locatelli che denuncia un problema di cui si parla poco o niente: “Con la mancanza della didattica in presenza, nei ragazzi si genera una deprivazione socio-psico-affettiva, per non parlare delle idee suicidarie. Io lavoro all’ospedale Bambin Gesù e il collega che segue questo tipo di patologie ha riportato un incremento del numero di adolescenti con queste idee”.

Il professore conferma che il prossimo CdM (doveva tenersi domani, ma è stato rinviato, nda) dovrà dibattere sulla possibilità di ripristinare i colori per le regioni e forse il coprifuoco: “Se i numeri cresceranno in maniera marcatissima e se ci sarà un impatto sui servizi sanitari inteso come occupazione di posti letto, ci sarà una rimodulazione dei profili di rischio. La riflessione della politica è sul tipo di parametri da prendere in considerazione, ci sono valutazioni da fare”.

Locatelli ricorda l’importanza dei vaccini nella storia evolutiva dell’umanità e il valore del dialogo informativo per persuadere gli indecisi e Parenzo si concede una boutade: “Ma non c’era internet… scusi la battuta”. Come a dire che la Rete diffonde tutto e il contrario di tutto facendo da megafono e dando credibilità a false credenze.

Quando sembra che l’intervista fili liscia, ecco l’imprevisto sconcertante. La conduttrice Concita De Gregorio domanda se rispetto alle varianti del Sars Cov2 si va verso una terza dose e Locatelli: “Noi non sappiamo in questo momento se ci sarà la necessità di una nuova dose, non sappiamo quanto dura la protezione perché abbiamo iniziato a vaccinare da sette mesi”. Un concetto ripetuto tante volte dai virologi e infettivologi onnipresenti in tv, ma che è sfuggito alla De Gregorio: “Ah questo non lo sapevo, non sappiamo quanto dura?! E come lo scopriamo?”, “Con il  trascorrere del tempo” risponde flemmatico il membro del Comitato tecnico scientifico. La giornalista è perplessa: “Oddio… lo scopriremo solo vivendo… io mi sono vaccinata e mi sento tranquilla, ma fino a quando?” e Locatelli: “Dai primi dati sappiamo che la copertura dura fino a 9 mesi, ma potrebbe durare anche per un periodo significativamente più lungo, per questo è prematuro parlare di terza dose. Non sappiamo se e quando sarà necessaria, mentre fin da ora sappiamo che è indicata nei pazienti immunodepressi”. La De Gregorio quasi non lo ascolta, è preoccupata per la rivelazione sui 9 mesi di protezione: “Non sono tantissimi, io l’ho già fatto da un paio di mesi, quindi me ne mancano 7. Entro 7 mesi sapremo fino a quando si è protetti? Altrimenti io resto scoperta!”.

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