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Covid, tremila nuovi casi e 13 morti: Sardegna pronta alla stretta sui voli. Scontro sulla zona bianca

Laura Pirone
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Continua a salire la curva dei contagi mentre la Sardegna corre ai ripari e valuta una nuova stretta sui controlli per gli arrivi sull’isola. Sono 3.121 i nuovi casi positivi accertati nelle ultime 24 ore a fronte di 244.797 tamponi, tra antigenici e molecolari processati. Il tasso di positività si attesta all’1,3%, in riduzione di un decimale (-0,1%) rispetto al giorno precedente. Sono 13 le vittime e 9 i nuovi ingressi in terapia intensiva, secondo quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute sull’andamento della pandemia. Il totale dei ricoverati in area critica è di 162 pazienti, 1 in più rispetto al giorno prima. In aumento anche i ricoverati con sintomi: sono 23 in più per un totale di 1.111 pazienti in area non critica.

 

 

In Sardegna, il presidente Christian Solinas valuta di reintrodurre i controlli negli scali aeroportuali. «Ripristiniamo un’intensificazione dei controlli rispetto agli arrivi dai Paesi che, in questo momento, hanno il più alto tasso di incidenza di casi dovuti alla variante Delta - ha detto Solinas -. Ancora una volta la Sardegna dovrà provvedere da sé. Questi controlli si sarebbero dovuti svolgere alla fonte, cioè agli imbarchi prima della partenza. Avevamo chiesto allo Stato e all’Europa semplicemente di richiedere un controllo del Geen pass e della condizione di negatività insieme al biglietto di viaggio. Invece ci ritroviamo, purtroppo, a dover intervenire direttamente». «Attualmente la situazione è sotto controllo - precisa - fortunatamente le ospedalizzazioni sono basse».

 

 

Per arrestare l’avanzata del virus e la diffusione della variante Delta, spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata di Roma, «va fatta una grande attività di tracciamento e ridotta al massimo la circolazione del virus», che si diffonde soprattutto tra i giovani, «i meno vaccinati». «Le somministrazioni sono andate avanti per classi di età e sono quelli che si spostano di più. Soffrono meno la violenza del virus ma possono portarlo nelle case e trasmetterlo ai più fragili: ci sono ancora 2,4 milioni di over 60 non vaccinati». Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, chiede che si cambino i parametri. «Se non cambiano, rischiamo di subire il passaggio da zona bianca a gialla. Da virtuosi diventiamo la pecora nera - afferma -. Per me in zona bianca deve valere un solo parametro: il tasso di occupazione dei posti letto per Covid negli ospedali. Nulla di più. E quindi va eliminato anche il calcolo dell’Rt».

 

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