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Stasera Italia, non solo vaccini. Maria Giovanna Maglie interroga Bassetti: "Dove sono finite le terapie alternative"

Giada Oricchio
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Botta e risposta tra Matteo Bassetti, infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, e la giornalista Maria Giovanna Maglie: “Gli italiani non hanno ancora capito che solo il vaccino ci fa uscire dalla pandemia”, “Colpa della comunicazione carente e reticente. Dove sono finite le terapie alternative?”.

Per battere la pandemia da Covid-19 l’unica strada è il vaccino, per tornare alla vita sociale l’unica via è il green pass. Tutto chiaro? No. Se ne parla a Stasera Italia News, l’approfondimento politico di Rete 4, venerdì 16 luglio. Il professor Bassetti avverte: “I contagi continueranno a crescere come già successo in Gran Bretagna a causa della variante Delta, ma attenzione: non crescono le ospedalizzazioni e i decessi. Quindi non possiamo usare le stesse tecniche di ingaggio di marzo e aprile 2020 e pensare di chiudere tutto o ritornare al sistema a colori. Dobbiamo mettere in cima non i contagi, ma quanta gente va in ospedale e quanta gente si è vaccinata. Se noi oggi rimettiamo le zone in giallo, a ottobre le mettiamo in viola? Perché a settembre, ottobre ci sarà un aumento degli infettati” e sposa la linea Macron: “Il green pass è uno strumento di sicurezza per i grandi eventi e serve a non chiudere più anche in vista dell’autunno. Il modello francese è uno stimolo alla vaccinazione che è l’unico strumento per affrontare la pandemia”.

 

Maria Giovanna Maglie, giornalista nota per il pragmatismo, osserva: “Qualcuno dovrebbe mettere nella zucca del ministro Speranza che contano i ricoveri, i decessi e le terapie intensive, non i contagi e ci devono lasciar campare”, ma punge Bassetti: “Il punto è che gli italiani non prendono più sul serio il susseguirsi di panzane sulla pandemia. Lei ha detto che se non abbiamo capito che l’unico modo di combattere il virus è il vaccino, vuol dire che non abbiamo compreso come stanno le cose. Beh no, non è chiaro e ci saranno tensioni sociali su questo. Il numero degli scettici è enormemente aumentato e questo vuol dire che non solo la comunicazione è stata carente e reticente, ma anche che da parte degli operatori sanitari non c’è stato abbastanza coraggio nel parlare di altre terapie e medicina del territorio”.

L’infettivologo replica stizzito: “A ottobre però non venite a dire che noi medici non vi avevamo avvertiti. Non si dica che la scienza non era all’unanimità dalla parte dei vaccini. Cureremo tutti, ma se arriveremo a ottobre con un terzo degli italiani non vaccinati saranno grandi dolori e sarà molto difficile riuscire a fare bene quello che stiamo facendo oggi. Gli unici decessi di questo periodo sono i non vaccinati”.

Ma la Maglie scuote la testa e sottolinea che non basta una difesa della categoria perché il vero problema è come si è arrivati a questo impennata di sfiducia e come mai ci sia una totale assenza della medicina di territorio che lo stesso Bassetti riteneva necessaria.

 

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