Variante Delta, risalgono i contagi. La circolare del Ministero della Salute e l'incubo chiusure
La campagna anti-Covid corre e supera i 23 milioni di immunizzati, arrivando a 57 milioni di somministrazioni. Ma la variante Delta fa paura per l'aumento esponenziale dei casi che, secondo le previsioni, la porteranno in Europa a un'incidenza del 90% entro la fine di agosto. La curva inizia la risalita e si ragiona anche sul ritorno in alcune regioni alla zona gialla. Proprio sulla base di questa situazione che potrebbe facilmente sfuggire al controllo che spunta la circolare del ministero della Salute, il cui messaggio arriva forte e chiaro: fondamentale dunque accelerare ancora le inoculazioni, e potenziare tracciamento e sequenziamento dei contagi, evidenzia il ministero della Salute in una circolare inviata a Regioni e Province autonome.
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La buona notizia è che le forniture procedono senza intoppi, tenendo un ritmo che riesce a compensare le limitazioni legate all'utilizzo di AstraZeneca. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, annuncia che l'Europa ha già fornito circa 500 milioni di dosi, sufficienti per immunizzare il 70% della popolazione, ed è pronta a fare di più: "Ora gli Stati membri devono fare di tutto per aumentare le vaccinazioni - sostiene -. Solo allora saremo al sicuro".
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In Italia cresce l'incidenza con 1.400 nuovi casi e un tasso di positività dello 0.67% sui test effettuati. Per tenere sotto controllo il virus, il ministero raccomanda alle Regioni "di continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti", di "rafforzare le attività di tracciamento dei casi", di applicare "tempestivamente e scrupolosamente" isolamento e quarantena, e di potenziare i sequenziamenti.
Sabato in Italia si registrano 12 decessi mentre il numero complessivo delle persone ricoverate scende a 1.147. "La priorità è vaccinarsi e mantenere alta l'attenzione sulle regole di prevenzione dal contagio, non facciamo gli stessi errori della scorsa estate", evidenzia l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato, che considera "fuoriluogo" parlare di terza dose, quando ha completato il ciclo vaccinale solo il 43% degli italiani.
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Il pericolo, spiegano gli esperti, è una nuova impennata del virus, spinta dalle varianti e dal calo dell'attenzione sulle misure anti-contagio. Guai ad abbassare la guardia, ribadisce il ministro della Salute Roberto Speranza che, pensando alla finale di Wembley, invita a "non dimenticare mai che la nostra 'partita' per sconfiggere il Covid non è ancora vinta". E aggiunge: "Sosteniamo i nostri campioni con responsabilità, ricordando le regole del distanziamento e utilizzando correttamente le mascherine".
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