mossa clamorosa
Denise Pipitone, l'ex pm Angioni non molla: "Voglio il processo". Cosa prepara per i magistrati
È a un bivio Maria Angioni, l'ex pm che indagò sulla scomparsa di Denise Pipitone dopo il presunto sequestro dell'1 settembre 2007, e che oggi è indagata per false informazioni al pm. Alla base del procedimento le dichiarazioni fatte ad anni di distanza sul caso, compresa la presunta identificazione, oggi, della piccola Denise ora adulta, sposata e con una figlia, che poi si è rivelata una falsa pista. Non solo. Secondo quanto emerso a "Quarto Grado", che ha mostrato le carte sull'indagine a carico della Angioni, la donna avrebbe fatto intendere l'ipotesi di connivenze fra indagati e inquirenti nell'inchiesta sulla scomparsa della bambina.
Leggi anche: Denise Pipitone, parla Gaspare Ghaleb. A Quarto Grado la rivelazione su Jessica Pulizzi: ma qualcosa non torna
L'ex pm, che oggi è giudice del lavoro in Sardegna, sarà presto davanti ai magistrati. "Se ritrattassi, e abiurando dichiarassi che quanto ho detto al PM non è vero, il procedimento penale a mio carico si chiuderebbe subito", ha scritto sabato 10 luglio in un post su Facebook in cui tra l'altro ha inserito una immagine di inquisizione.
Leggi anche: Denise Pipitone, nuova bomba sul caso: concluse le indagini sull’ex pm. Cosa rischia Maria Angioni
"Io invece mi sto studiando e valuterò tutti gli atti, anche quelli contenuti nei numerosi stralci a mod. 44 e mod. 45 che disposi all'epoca per esigenze di particolare segretezza, e ho già depositato una denuncia penale per falsità materiale in atto pubblico. Io voglio il processo, è una cosa che devo, a me e a tante altre persone che hanno diritto a giustizia e verità", è la promessa di Maria Angioni che ammette passi indietro.
Leggi anche: Quarto Grado, "falsa testimonianza". Il caso Denise Pipitone finisce con i testimoni indagati
La veridicità delle accuse dell'ex pm per le connivenze tra inquirenti e indagati sono oggi al vaglio della procura di Marsala soprattutto nella gestione, all'epoca dei fatti, delle intercettazioni. Nel merito, i casi sotto i riflettori, secondo quanto rivelato dalla trasmissione di Rete 4, ci sarebbero alcune conversazioni che non sarebbero state registrate volontariamente. Circostanze che la Angioni sostiene di aver denunciato, ma per i magistrati che indagano per false dichiarazioni queste azioni, da parte dell'allora pm, non sarebbero verificate.