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Ciro Grillo, udienza rinviata ma agli atti finiscono foto, video e chat. E scoppia la bomba revenge porn

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È stata rinviata al prossimo 5 novembre l’udienza preliminare a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, accusati di violenza di gruppo nei confronti di una giovane italo-norvegese. Lo ha deciso la gup Caterina Interlandi che ha fissato l’udienza successiva al 12 novembre. La novità però è che, dopo la camera di consiglio che avrebbe dovuto devidere sul processo per Grillo junior e gli altri imputati, la gup ha superato le eccezioni proposte e ha ammesso la documentazione prodotta dall’avvocata Giulia Bongiorno, che rappresenta la giovane presunta vittima.

 

Si tratta di una serie di articoli di giornali "da cui risultano delle dichiarazioni rilevanti" e ha ammesso anche la trascrizione e la traduzione di un file audio in inglese. Ci sono una serie di "ulteriori approfondimenti dei file audio - dice Bongiorno uscendo dal Tribunale - la gup vorrebbe che le difese indicassero tra i file quali sarebbero quelle rilevanti per le singole parti. La parte offesa e le difese indicheranno quali sono i file più rilevanti". 

 

Al tribunale di Tempio Pausania è il giorno dell’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, e dei suoi tre amici, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. La vicenda, com'è noto, è quella del presunto stupro di gruppo ai danni di due ragazze nella villa in Sardegna di Grillo, che ha difeso il figlio con il video-messaggio che ha fatto discutere la politica per settimane, ma l'inchiesta potrebbe allargarsi anche a nuoce imputazioni. Secondo la Procura, hanno costretto Silvia (nome di fantasia) a un rapporto sessuale, prima con uno e poi con gli altri tre, nella sera tra il 16 e 17 luglio 2019 nella villa a Porto Cervo di proprietà di Beppe Grillo. 

 

Il giudice ha accolto la richiesta dell’avvocato Giulia Bongiorno di produrre agli atti chat, video, foto e le interviste rilasciate nei giorni successivi alla diffusione della notizia da alcune persone che avevano incontrato la presunta vittima della violenza di gruppo, fra cui il proprietario del b&b dove la ragazza italo-norvegese dormiva. Secondo la Bongiorno ci sarebbero infatti alcune contraddizioni nelle dichiarazioni fornite da alcuni testimoni. È stata inoltre chiesta la trascrizione di una chat whatsapp, testo e vocali, dal telefono della presunta vittima. I legali dei 4 imputati hanno contestato l’utilizzo nel processo di dichiarazioni alla stampa e chiesto una perizia di un file vocale fra la 19enne e una sua amica norvegese. Nell’aula al primo piano del palazzo di giustizia, dove si svolge l’udienza preliminare, era presente anche il procuratore Gregorio Capasso.

 

"C’è stato un approfondimento investigativo, un rimbalzo di immagini e di video su cui la Procura credo stia approfondendo", ha detto l’avvocata Giulia Bongiorno parlando con i cronisti del nuovo filone d’inchiesta sul revenge porn che sarebbe stato aperto dalla Procura di Tempio Pausania al momento contro ignoti.

"È inevitabile il clamore mediatico su questa vicenda, ma questo non diventa un processo politico né esemplare. Resta una storia brutta, di ragazzi" ha detto all’Adnkronos l’avvocato Vinicio Nardi, legale della seconda ragazza coinvolta nel presunto stupro. "Dobbiamo permettere ai giudici di fare il loro lavoro - dice - Non voglio invitare all’indulgenza ma invitare alla cautela e alla riservatezza. A me pare che tutti i legali hanno mantenuto questo atteggiamento di riservatezza". "C’è grande cautela, perché sono convolti ragazzi molto giovani, dia da una parte che dall’altra"

Intanto la gup Interlandi ha ammesso la costituzione di parte civile della ragazza italo-norvegese che ha denunciato per stupro Ciro Grillo e tre suoi amici, e della sua amica.

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