decesso e polemiche
AstraZeneca, "omicidio colposo". La morte dopo il vaccino e l'indagine sui medici
Il caso della morte di Anna Biafora ha scosso la Calabria e ora sono in corso attenti accertamenti della magistratura per verificare le eventuali responsabilità del decesso, avvenuto lo scorso 27 giugno in seguito alla somministrazione del vaccino AstraZeneca. Come riporta il Giornale di Calabria quattro medici sono stati indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la morte della donna di 49 anni, originaria di Verzino e scomparsa all’Ospedale di Crotone.
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Nel registro degli indagati sono finiti tre sanitari del pronto soccorso dell’ospedale della città costiera della calabria e del medico che ha disposto la vaccinazione con AstraZeneca il 30 maggio scorso. Della vicenda è stata informata anche l’Aifa, che sta studiando la possibile correlazione tra la morte e la vaccinazione. La magistratura si è mossa successivamente alla denuncia della famiglia di Anna Biafora: il sostituto procuratore Pasquale Festa ha disposto l’esame autoptico (effettuato il 5 luglio) e come atto dovuto ha notificato l’avviso di garanzia, in modo da poter disporre esami irripetibili e permettere agli indagati di nominare dei consulenti.
Tra tre mesi saranno noti i risultati dell’esame, che punta a far luce su cosa abbia portato al decesso della 49enne. Oltre ad un approfondimento sul perché le sia stato dato AstraZeneca si punta a chiarire cosa sia successo nei giorni successivi all’inoculazione: la Biafora è stata portato per due volte al pronto soccorso di Crotone, la prima il 7 di giugno per un forte dolore allo stomaco ed è stata rispedita a casa dopo circa 15 ore con una diagnosi di gastrite. Il giorno successivo, a dieci giorni dalla vaccinazione, la donna si è dovuta recare nuovamente dai medici per forti dolori allo stomaco. Non è bastato a questo il ricovero in rianimazione: la morte è arrivata dopo 21 giorni. Al momento il vaccino AstraZeneca è stato vietato per gli under 60.