Giorgia Meloni appesa a testa in giù. Manifesti choc e la sinistra non condanna: a Piazzale Loreto c'è ancora posto
Manifesti della vergogna contro Giorgia Meloni e Maurizio Marrone. I due esponenti di Fratelli d’Italia, una la leader, l’altro l’assessore alla semplificazione della Regione Piemonte, sono stati presi di mira con alcuni poster choc affissi a Torino, che hanno ripreso un’immagine di Benito Mussolini e Claretta Petacci, i cui cadaveri sono stati appesi a testa in giù a Piazzale Loreto il 29 aprile 1945.
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A denunciare le immagini della vergogna è stata la stessa leader del partito di centrodestra, che si è scagliata in maniera dura contro gli autori in un post su Facebook: “La scorsa notte, in Barriera di Milano a Torino, sono apparsi questi manifesti raffiguranti me e l’assessore regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone. Siamo appesi a testa in giù, forse ‘grazie’ ad un gruppo di anarchici che non sapeva come altro passare le proprie giornate. Gesti come questi non sono una novità, così come minacce e aggressioni ai danni dei nostri esponenti. Certe frange estremiste, infatti, continuano a promuovere illegalità e violenza come mezzo di espressione politica, nel totale silenzio delle istituzioni. Arriverà tempestiva la condanna di tali infamie da parte della sinistra? Attendiamo fiduciosi”.
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“A Piazzale Loreto c'è ancora posto” la scritta apparsa sui manifesti subito sotto i volti della Meloni e di Marrone. Per il momento non è arrivato nessun post di indignazione da parte degli esponenti della sinistra, che per l’ennesima volta non fanno sentire la propria solidarietà dopo i duri attacchi subiti dalla Meloni.