lotta al virus

Covid, ecco le cinque terapie contro il virus. L’Ema: «Pronte entro l’anno»

Angela Barbieri

L’Unione europea «incoraggia» il mondo della cultura e gli Stati membri a utilizzare gli strumenti disponibili, come il certificato digitale Covid, per facilitare la riapertura del settore. L’esortazione è arrivata dalla commissaria Ue per la Cultura, Mariya Gabriel, alla presentazione delle linee guida per la riapertura, citando anche altri strumenti come la piattaforma Re-Open Eu, l’app Cultural Gems o il marchio di sicurezza per il turismo. Il green pass, ha detto Gabriel, sarà «essenziale per supportare la ripresa delle attività e della mobilità in tutta Europa», mentre «numerosi esperimenti pilota hanno dimostrato che pochi casi di Covid-19 sono stati associati a trasmissione durante eventi culturali».

 

 

Nel frattempo, Bruxelles ha inviato una lettera agli Stati membri invitandoli ad attuare «il prima possibile, entro il primo luglio», le raccomandazioni aggiornate sulle regole per i viaggi, proprio per garantire l’operatività del Green Pass. Ai Paesi è stato chiesto di garantire le persone completamente vaccinate e guarite, l’unità delle famiglie e l’applicazione delle colorazioni della mappa Ecdc. E lo stesso esecutivo comunitario ha pubblicato le linee guida per la ripresa delle attività culturali e creative, descrivendo «un momento in cui la situazione epidemiologica migliora e le campagne di vaccinazione stanno accelerando, gli Stati membri stanno gradualmente riaprendo luoghi e attività culturali». Le linee guida raccomandano tra l’altro che la revoca delle restrizioni sia «strategica e graduale», la previsione di protocolli d’azione in caso di contagi, la promozione della vaccinazione di chi lavora. Ancora, agli spettatori può essere richiesta prova di test negativo e/o vaccinazione e/o guarigione, e i dati di contatto in caso sia necessario un tracciamento.

 

 

Mentre guarda alla riapertura culturale, l’Ue annuncia anche che cinque terapie contro il Covid-19 «potrebbero essere presto disponibili», quattro con anticorpi monoclonali in fase di revisione continua da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), una con immunosoppressore di cui estendere l’autorizzazione alla commercializzazione. Il portafoglio di farmaci contribuirà all’obiettivo di avere almeno tre nuove terapie autorizzate entro ottobre ed eventualmente altre due entro la fine dell’anno, ha sottolineato la Commissione.
Nel frattempo, l’allarme per la variante Delta rimane alto. Dopo che l’Australia ha dovuto imporre nuovi lockdown localizzati e restrizioni, e il Regno Unito ha rinviato la riapertura generale, la Francia ha annunciato che il ceppo rappresenta «circa il 20% dei nuovi contagi diagnosticati». La Delta «sta gradualmente diventando dominante», ha sottolineato il ministro alla Salute Olivier Veran, «dobbiamo rimanere molto vigili». La Russia registra poi ancora una volta il record di decessi, 652 in 24 ore, il dato più alto dall’inizio della pandemia. Questo mentre, da giovedì scorso, sono oltre 20mila i nuovi casi e circa 600 i decessi ogni giorno. Sebbene la Russia sia stata tra i primi Paesi ad annunciare un vaccino, solo il 14% circa della popolazione ha ricevuto almeno una dose.