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Migranti, un altro dramma a Lampedusa: barcone ribaltato, sette morti tra cui una donna incinta

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Ennesimo dramma dell’immigrazione questa mattina 7 miglia a largo di Lampedusa dove un barchino di appena otto metri stracarico di persone si è ribaltato provocando l’annegamento di almeno sette passeggeri tra cui quattro donne di cui una in avanzato stato di gravidanza. Tutte le vittime erano di origine subsahariana. Altre 48 persone sono state tratte in salvo dai mezzi della guardia costiera allertati con telefono Gsm da parte di un migrante.

 

All’appello mancherebbero però nove persone. Sul posto sono intervenute due motovedette della Guardia Costiera di Lampedusa: la CP 309 e la CP 312 con team sanitario del Cisom che ha proceduto a rianimare 5 persone ed a stabilizzare una donna in gravidanza.

Sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo sono in corso le ricerche degli eventuali dispersi con l’impiego di motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e di Frontex. Partecipano alle ricerche un Atr42 della Guardia Costiera decollato dalla base aerea di Catania e un elicottero Frontex. Intanto la procura di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, ha aperto un’inchiesta contro ignoti per naufragio. 

 

«Ancora altre vittime. L’abitudine e l’assuefazione sono le peggiori medicine. Non chiamiamola accoglienza, questa implica la sicurezza in termini di: integrazione; gestione, quindi, in primis redistribuzione tra gli Stati Membri; tutela dell’identità nazionale, propedeutica all’integrazione; tutela dei diritti umani, basti guardare al numero dei minori scomparsi ogni anno». Lo scrive su Facebook la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, commentando la notizia del naufragio avvenuto all’alba di oggi al largo di Lampedusa.

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