Incredibile Figliuolo: su AstraZeneca è andata così... Cosa ammette sul vaccino a Domenica in
Sul caos AstraZeneca "probabilmente si poteva comunicare meglio. È andata così". Già, avete capito bene: è andata così, pazienza. A dirlo è stato il generale Francesco Paolo Figliuolo in persona, ospite di Mara Venier a Domenica In nella puntata del 27 giugno. Il commissario per l'emergenza Covid e responsabile per il governo di Mario Draghi della campagna vaccinale ha ammesso che sul siero sviluppato sviluppato a Oxford ci sono state "dieci raccomandazioni diverse", "non è una giustificazione" ma è frutto della sperimentazione in corsa. "Adesso continuiamo con le seconde dosi AstraZeneca sopra i 60 anni, sotto i 60 si fa la cosiddetta eterologa", ha detto Figliuolo.
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Italiani migliori delle autorità che dovrebbero regolare la campagna. "Io devo dire che nonostante tutto i nostri cittadini hanno dimostrato di essere migliori di tutta questa confusione che si è creata. Va detto che ci sono delle giustificazioni anche perché su AstraZeneca ci sono state oltre 10 indicazioni diverse nel tempo ma questo è figlio di un virus che è mutevole, di un rapporto rischi-benefici che cambia nel tempo e di quello che fa la farmacovigilanza sia nel mondo, si in Europa, sia in Italia", ammette Figliuolo.
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"Oggi siamo a 49,5 milioni circa di somministrazioni, quasi il 70% della platea dei vaccinabili ha avuto una dose e uno su 3 sono completamente vaccinati. Ritengo sia un bel risultato ma bisogna andare avanti" sono i numeri rivendicati dal generale. "Per fare questo c’è stata una grande sinergia tra pubblico e privato - ha aggiunto - abbiamo trovato grande apertura da Confindustria, Confapi, da tutte le aziende, dal mondo delle assicurazioni. Poi insieme a Speranza abbiamo aumentato la platea dei vaccinatori prendendo anche personale in via di specializzazione, farmacisti, medici generici. Non ultimo il contributo della Difesa, della protezione civile, dell’associazionismo, pensiamo alla Corce rossa, all’Associazione nazionale alpini. Poi un altro aspetto è stato mettere a punto e migliorare i sistemi informativi che dovevano reggere un grande carico" è la dichiarazione soddisfatta del generale.
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"Sono convinto che per fine settembre raggiungeremo l’80% della platea, ma dobbiamo continuare a vaccinarci. L’esperienza di altri Paesi ci mostra che dopo una certa soglia si fatica poi a trovare vaccinandi, invece dobbiamo continuare e restare almeno sulle 500mila somministrazioni al giorno", è l'obiettivo del commissario.
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"I giovani devono riappropriarsi della propria socialità e della propria libertà, devono riprendere il gusto del futuro come dice il presidente Draghi. Quindi la vaccinazione per loro è un atto importante, di grande consapevolezza e responsabilità. Perché mettendosi a riparo i giovani si limita la circolazione del virus e delle varianti, e alla fine si mettono al riparo le classi più anziane, le nostre radici. Quindi devono continuare a vaccinarsi, soprattutto fare anche la seconda dose. I giovani devono poter andare in discoteca con un atteggiamento responsabile e soprattutto con il green pass", spiega il generale che non rinuncia nel salotto tv di Mara Venier della divisa e del lessico militare: "Ho visto una bella Italia. Gli italiani fin dall’inizio si sono comportati bene, capendo il nemico che avevamo di fronte".