Il dramma di Paola Piras, che riapre gli occhi dopo il coma: “Dov'è Mirko?”. Ma non sa che il figlio è morto da eroe
Dopo 40 giorni tra la vita e la morte si è risvegliata dal coma Paola Piras, la donna aggredita dall’ex compagno e ricoverata da oltre un mese all’ospedale di Lanusei dopo i tragici fatti che hanno portato alla morte del figlio Mirko, ucciso per aver difeso la madre. Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, le condizioni della donna rimangono critiche, ma respira autonomamente ed è cosciente, tanto che appena ha aperto gli occhi ha chiesto del figlio, che purtroppo non potrà riabbracciare dopo la morte da eroe.
Gli psicologi del Centro di salute mentale della Assl di Lanusei tuttavia hanno preferito non metterla al corrente della scomparsa del ragazzo ucciso a coltellate dal 29enne pachistano Shahid Masih. Paola Piras è sveglia da venerdì, lo stesso giorno in cui la scuola alberghiera che frequentava Mirko ha consegnato il diploma postumo. Al momento però la donna non è fuori pericolo di vita e per evitare crolli emotivi che potrebbero comprometterne il recupero resta all’oscuro del tragico destino di suo figlio.
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Mirko, 19 anni, è morto per salvare la vita alla madre, proteggendola col suo corpo. Il ragazzo è stato ucciso dall'ex compagno pachistano della madre, che già aveva inferto a lei 18 coltellate. Sono tre gli interventi chirurgici a cui la 51enne è stata sottoposta dopo l’orrore consumato all’alba in una palazzina di Tortolì, in Ogliastra, nella Sardegna centro orientale: i primi due per ricucire le profonde ferite inferte dalla furia omicida dell’uomo, più volte denunciato da Paola per stalking, il terzo per rimuovere un ascesso nell’addome.
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