esame farsa
Caso Suarez, rinvio a giudizio chiesto per ex rettrice e altri tre
A due mesi dalla chiusura delle indagini, la Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia, Giuliana Grego Bolli, l’allora direttore generale Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e l’avvocato Maria Cesarina Turco, legale della Juventus. Sono tutti indagati nell’inchiesta sull’esame d’italiano sostenuto dal bomber Luis Suarez nel settembre scorso, in vista di un possibile ingaggio da parte del club bianconero. Grego Bolli e gli altri tre indagati devono rispondere, a vario titolo, di falso materiale, falso ideologico, e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Lo scandalo sull’esame di italiano, sostenuto dal calciatore il 17 settembre dello scorso anno, era esploso quando il nazionale uruguayano sembrava dovesse passare dal Real Madrid alla Juve e per essere tesserato avrebbe dovuto ottenere la cittadinanza italiana, dimostrando la sua perizia nell’utilizzare la lingua di Dante. Lo stesso calciatore aveva ammesso di essere stato "aiutato" dall’Università per Stranieri di Perugia, dove aveva sostenuto il test, anche ricevendo in anticipo le tracce delle prove d’esame. Diversa la versione della professoressa Stefania Spina - che lo aveva seguito per 8 mesi - che aveva raccontato ai magistrati di aver "sollecitato" lo studio di un file inviato a Suarez prima dell’esame: non si sarebbe trattato di "copione" del test di italiano ma solo di un documento che riassumeva il "materiale usato a lezione". File che il calciatore a sua volta «aveva assicurato di ripassare bene anche durante il volo verso Perugia». Una ricostruzione che non ha convinto il procuratore Raffaele Cantone e per i sostituti Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti titolari delle indagini, che come il gip Piercarlo Frabotta parlano di «esame farsa».
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Rilevante, per i pm, anche il ruolo giocato dall’avvocato Turco, indicata nell’avviso di conclusione indagini recapitato due mesi fa come «legale incaricato dalla società Juventus football club spa» e ritenuta «concorrente morale e istigatrice» in relazione al reato di falsità ideologica. Insieme alla rettrice Grego Bolli, alla professoressa Spina, all’ex dg Olivieri deve rispondere di aver dichiarato che l’istituzione della sessione straordinaria d’esame per la certificazione della conoscenza dell’italiano, fissata per il 17 settembre «era motivata da esigenze logistiche (connesse all’occupazione delle aule) e di sicurezza (connesse alla necessità di evitare assembramenti in relazione all’emergenza Covid), quando invece la sessione veniva istituita "ad personam" solo per consentire a Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla società sportiva Juventus e all’esito di una fittizia procedura d’esame».
Tra le varie fonti di prova la procura perugina indica, tra l’altro, il verbale di interrogatorio di Lorenzo Rocca, esaminatore di Suarez, che era già uscito dal processo nel febbraio scorso, patteggiando una pena di un anno di reclusione con pena sospesa. «La mia colpa - aveva ammesso il professore davanti al gip - è stata di non dire no al copione che mi è stato imposto e di averlo utilizzato, quindi non dire di no due volte, la prima quando Spina mi disse: "allora ti mando il copione" io avrei dovuto dire "ma scherziamo!" e la seconda, più grave forse il giorno dell’esame per averlo poi utilizzato». Parole che certamente avranno un peso anche in sede di udienza preliminare per gli altri 4 imputati, che prenderà il via il 28 settembre.
Nel frattempo è stato invece sospeso il procedimento a carico dell’ex dirigente dell’area sportiva della Juventus, Fabio Paratici, e dell’avvocato Luigi Chiappero, storico legale del club bianconero, indagati per avere reso false informazioni al pubblico ministero. A loro carico la procura del capoluogo umbro non ha quindi formalizzato al momento alcuna richiesta.