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Covid, troppi nonni non vaccinati. Figliuolo avverte: fascia più a rischio

Antonio Sbraga
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Nel Lazio c’è una vasta area, più grande dell’intera Provincia di Rieti (155.503 abitanti), ancora priva di copertura vaccinale: è quella dei 185 mila e 447 nonni «in attesa della prima dose». Si tratta di 19.496 over-80 (pari al 4,73% della popolazione più anziana della Regione), 55.745 nella fascia d’età compresa fra i 70 e i 79 anni (il 10,11%), e ben 109.530 fra i 60 e i 69 anni (il 15,48%) oltre a 676 ospiti nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa: il 2,65% a fronte di una media nazionale dello 0,46%). Sono queste le cifre indicate nel nuovo Report settimanale stilato dall’ufficio del commissario straordinario per l’emergenza-Covid, Francesco Paolo Figliuolo. Proprio il generale ha appena inviato una lettera alla Regioni, ricordando che «la popolazione over 60 e fragile, in caso di infezione da Sars-Cov2, è gravata da letalità più alta e maggiore probabilità di sviluppare malattia grave ed ospedalizzazione».

 

 

Nonostante questa evidenza, però, «in base ai dati in possesso della struttura commissariale, l’andamento della campagna vaccinale sulle citate fasce di età mostra una flessione nelle ultime due settimane, in concomitanza con l’estensione della vaccinazione a fasce di età più facilmente raggiungibili o agevolate dal modello vaccinale degli Hub», ha sottolineato Figliuolo, che ha aggiunto: «risultano ancora circa 2,8 milioni di cittadini over 60 anni non raggiunti, rispetto ai quali non è noto se il mancato coinvolgimento sia da ascrivere a limitazioni cliniche, scelta individuale ovvero difficoltà a registrarsi sulle piattaforme vaccinali», ha concluso il commissario. Chiedendo «alle Regioni di continuare ad attuare in maniera più incisiva il metodo di raggiungimento attivo di questi cittadini, provvedendo a prenotare gli aderenti e comunicando alla scrivente struttura entro il 15 luglio prossimo il numero di soggetti impossibilitati ad aderire alla campagna vaccinale per motivi sanitari; o che hanno manifestato la volontà di non aderire».

 

 

Entro 25 giorni, dunque, anche il Lazio dovrà sondare i 185.447 over 60 non ancora vaccinati (pari al 6,6% del dato nazionale) e consegnare un rapporto chiaro al generale Figliuolo. Sempre secondo i dati stilati dal commissario il Lazio ora figura al 13esimo posto nella classifica relativa alla percentuale (90.4%) di somministrazioni effettuate (pari a 4.526.520) nella Regione rispetto alle dosi ricevute (5.006.045) a fronte di una media nazionale del 90,7%. Nei congelatori laziali, dunque, ci sono ben 479.525 dosi ancora da inoculare. Peggio della Regione Lazio hanno fatto sinora solo Calabria (86,2%), Campania (90,2%), Bolzano (88,8%), Sardegna (83,3%), Sicilia (87,1%), Toscana (89,4%), Umbria (90,1%) e Valle d’Aosta (88,2%). Oggi, intanto, «si concluderanno i due Junior Day Pfizer della fascia 12/16 anni. Si raggiungerà il totale di 40mila ragazzi - ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato - I richiami di questi 40mila saranno effettuati a 21 giorni, negli stessi hub della prima dose. Per AstraZeneca: già avviata applicazione della circolare ministeriale relativa a seconda dose». Secondo la quale, «dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di AstraZeneca» agli under-60 che ne fanno richiesta.

 

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