tempi duri
Vaccino, rottura tra Mario Draghi e Roberto Speranza. La bomba sul ministro sconfessato: irritazione alle stelle
Nervi tesissimi tra Mario Draghi e Roberto Speranza. Il nodo del contendere tra il presidente del Consiglio e il ministro della Salute riguarda il mix del vaccino e tutto il caos che si è scatenato nell’arco di una settimana che ha messo a serio rischio il corretto andamento della campagna vaccinale in Italia. Come rivela La Stampa la prima mossa è stata quella di Speranza, che obbligava a fare la seconda dose eterologa per gli under 60: nessuna possibilità di avere il richiamo con AstraZeneca, bisognerà farsi iniettare Pfizer o Moderna. Una settimana dopo questa certezza è crollata e Draghi è stato costretto a fare marcia indietro, smentendo quanto aveva detto dopo il G7 in Cornovaglia.
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Il premier è più che irritato con il ministro ed ha avuto difficoltà a trattenere la furia nella conferenza stampa convocata all’ultimo minuto per chiare la situazione. Che evidentemente tanto chiara non era. Con Speranza lo scontro si è acuito dopo la tensione sulla possibilità di prorogare lo stato di emergenza. “Confusione” è il termine più utilizzato per questo momento da Draghi: Speranza impone l’obbligo del mix dei vaccini contro il Covid, mentre l’Aifa chiede maggiore prudenza. E alla fine Draghi ci mette la faccia, consapevole che l’errore di un ministro travolge l’intero Governo e ribalta le decisioni precedenti. Una fonte di Governo evidenzia che il premier si sia semplicemente riallineato a quanto scritto sul verbale presentato dal Cts, dove non si imponeva ma si raccomandava di evitare l'uso di AstraZeneca sotto i 60 anni. Ma lo strappo con Speranza si è consumato. E a Draghi non piace per nulla sbagliare, soprattutto pubblicamente.