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La pace della mascherina. Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle d'accordo: "Via l'obbligo di indossarla all'aperto"

Luigi Frasca
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Si terrà in tempi stretti, probabilmente nei primi giorni della prossima settimana, la riunione del Comitato tecnico-scientifico per esprimere un parere formale, come chiesto dal ministro Speranza, sull’abolizione dell’obbligo di mascherina all’aperto. Il parere dovrà essere piuttosto elaborato, dovendo valutare, come chiesto da Speranza, «modalità e termini della permanenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto». Saranno valutate una serie di variabili al di là della semplice dicotomia all’aperto-al chiuso: probabilmente ad esempio sarà raccomandata prudenza in caso di rischio di assembramenti, anche all’aperto, e non è escluso si faccia un ragionamento sulla differenza in termini di rischio tra vaccinati, non vaccinati e vaccinati con una sola dose. Ma a preoccupare gli esperti è anche la variante Delta: è vero, si ragiona nel Cts, che in alcuni Paesi europei, come la Francia, si è già fatto il passo di lasciare l’obbligo di mascherina solo per gli ambienti chiusi, ma il caso Gran Bretagna, dove invece le riaperture totali sono state rinviate di un mese, suggerisce cautela e progressività nell’allentamento delle misure. Starà poi, come sempre, alla politica fare una sintesi e fissare la data per lo stop all’obbligo di mascherina all’aperto.

 

 

Il ministro della Salute Roberto Speranza, dal canto suo, «ha inviato» ieri «una richiesta di parere formale al Comitato Tecnico-Scientifico relativamente alle modalità e ai termini della permanenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto», riferisce una nota del ministero. Intanto la maggioranza di governo sembra abbastanza concorde nel chiedere l’abolizione dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione personale all’aperto. «Le mascherine all’aperto in paesi come in Belgio, in Spagna, sono state tolte - dice il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani - Con la crescita delle vaccinazioni dal primo luglio chi ha il Covid pass deve poter togliere la mascherina all’aperto dove il contagio è limitatissimo. Non significa sottovalutare il rischio, non e un tana libera tutti ma un progressivo allentamento».

 

 

Cauta la posizione della ministra Mara Carfagna, secondo la quale la proroga dello stato di emergenza o l’uso delle mascherine «non devono diventare un problema politico». A SkyTg24, la ministra per il Sud si dice «certa che queste decisioni non verranno prese sulla base delle pressioni del sistema politico. Parliamo della salute di milioni di cittadini e della necessità dell’economia che deve tornare a crescere. Sono valutazioni e decisioni che verranno prese sulla base di valutazioni scientifiche e la politica si dovrà assumere la responsabilità di attuarle». Più decisa la posizione della Lega, con il segretario Matteo Salvini che parlando alla manifestazione del partito organizzata ieri a Roma alla Bocca della Verità si augura che «l’ok per togliere le mascherine all’aperto» arrivi «il prima possibile, non ce la si fa più. Fanno 40 gradi. Se tutta Europa sta dicendo almeno all’aperto torniamo a respirare, sorridere, lavorare in serenità, io penso che l’Italia debba fare altrettanto. Ringrazio Draghi che ha chiesto un parere al Cts e spero che questo parere arrivi il prima possibile». D’accordo anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, secondo il quale bisogna «superare l’obbligo della mascherina all’aperto. Non possiamo perdere altro tempo, è un segnale anche per i turisti che vogliono venire in Italia, dobbiamo essere totalmente attrattivi».
 

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