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“Un branco di ubriachi”. La difesa del Cts sul mix di vaccini: non siamo responsabili della confusione

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Dal Cts non ci stanno e alzano la voce dopo le critiche degli ultimi giorni in seguito al caos emerso sulla seconda dose del vaccino. A parlare è Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, che a La Stampa esterna tutto il fastidio del gruppo di scienziati: “Se sulla vaccinazione eterologa c'è stata confusione non è certo dovuta al Cts. Mario Draghi ha fatto bene a intervenire, se ha percepito problemi di comunicazione e un difetto di chiarezza, ma quello che ha detto è in linea con l'ultimo nostro verbale, andatelo a rileggere. Noi diamo una forte raccomandazione a evitare i vaccini a vettore virale al di sotto dei 60 anni, per la prima come per la seconda dose. Per seguire la massima cautela, avendo alternative a disposizione. E questa raccomandazione resta, confermata dal premier, che però ha lasciato aperta la possibilità di fare la seconda dose con AstraZeneca. Meglio che non completare il ciclo vaccinale, del tutto condivisibile”.

 

 

Il problema della comunicazione è l’accusa maggiore fatta dai virologi più in vista, in primis Roberto Burioni: “Qualsiasi comunicazione possa danneggiare la campagna vaccinale è deleteria, non sta a me indicare eventuali errori. Ma ci tengo a dire che non è accettabile farci passare per un branco di ubriachi, che cambiano le indicazioni a caso. Siamo in una terra sconosciuta e dobbiamo adeguarci alle nuove evidenze scientifiche, modificando di volta in volta le indicazioni. In tutti i Paesi europei hanno fatto come noi. Noi non abbiamo dato alcuna indicazione perentoria sul ricorso alla vaccinazione eterologa. Un conto è il verbale con il parere del Cts, un altro le decisioni e le indicazioni politiche”. E lo scienziato scarica la colpa su Speranza togliendo il Cts dai pasticci.

 

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