processo mediatico
Denise Pipitone, "vergogna e squallore". Attacco di Piera Maggio a Nuzzi: violenza giustificata
Piera Maggio furiosa attacca Gianluigi Nuzzi, il conduttore di "Quarto Grado", il programma sui gialli e misteri irrisolti che, venerdì 18 giugno, è tornato a occuparsi del caso della scomparsa di Denise Pipitone. Durante l'ultima puntata di "Quarto Grado", il giornalista Gianluigi Nuzzi ha dato spazio alle dichiarazioni dell'ex pm Maria Angioni convinta che Denise, svanita nel nulla nel 2004 all'età di 5 anni da Mazara Del Vallo, sia viva e madre di una bambina. Ha aggiunto che non fa nomi perché i presunti sequestratori sanno che sospetta di loro e potrebbe danneggiare le indagini a carico di Anna Corona, prima moglie di Piero Pulizzi e padre biologico di Denise. Tuttavia il giornalista Carmelo Abbate ha difeso a spada tratta Anna Corona e la figlia Jessica Pulizzi sostenendo che non sono mai state trovate prove a loro carico: "Non sarò mai complice di questo processo mediatico a loro carico. Come vi permettete di dire che hanno commissionato il rapimento?". E ha proseguito con un pesante affondo: "Cosa doveva pensare Jessica vedendo il padre infrattato con un'altra donna (Piera Maggio, nda)? Il paese mormora, lui giura di non avere un'amante, ma questa donna resta incinta. Jessica cosa doveva pensare della signora che le ha distrutto la famiglia?".
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Affermazioni e critiche superficiali che hanno fatto perdere la pazienza a Piera Maggio. La donna si è scagliata contro Nuzzi e la trasmissione (criticata in precedenza insieme ad altre in quanto ree di spettacolarizzare e cercare di fare audience sul suo dolore, nda) con un messaggio WhatsApp pubblicato il testo sui social: "Ho scritto adesso al signor Gianluigi Nuzzi. VERGOGNOSO. Signor Nuzzi, ma a lei le pare onesto il comportamento schifoso usato nei miei confronti dal suo collega Abbate, nei miei confronti? E lei che lo fa parlare con tutta tranquillità. Ma come vi sentite a far denigrare una madre a cui le è stata rapita una bambina, cercando di giustificare la violenza. Ma cosa ne sapete di me, ma come vi permettete a giudicarmi e a farmi giudicare pubblicamente senza sapere. Ma secondo il suo parere di padre e di genitore, se questo venisse fatto ad una persona a lei cara, lei lo accetterebbe? Tutto questo è di uno squallore vergognoso. Non sapete nulla realmente della mia vita e mi fate passare per una donna frivola leggera e senza sentimenti. Vergogna no?".