accuse incrociate

Denise Pipitone, così ritorna la pista rom. Storie italiane, il procuratore Di Pisa contro l'ex pm Angioni: fantasie

Giorgia Peretti

Si continua a far luce sul caso di Denise Pipitone negli studi di “Storie Italiane”. Il programma di approfondimento mattutino condotto da Eleonora Daniele, in onda su Rai 1, dedica ampio spazio alla scomparsa della bambina siciliana a Mazara Del Vallo nel settembre del 2004. Dopo aver trasmesso in diretta le dichiarazioni dell’ex pm Maria Angioni certa di aver ritrovato la piccola è il turno del procuratore Alberto Di Pisa, anche lui incaricato nel caso.

 

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“Ho la certezza personale che Denise sia viva, si trova in Europa, ha un marito e una figlia”, questa la bomba lanciata qualche giorno fa dalla Angioni. A distanza di poche ore arriva la smentita, quella ragazza rintracciata dalla pm non avrebbe nulla a che fare con la famiglia di Denise, sarebbe circa sei anni più grande e si è detta irritata alla vita delle sue foto personali sui media italiani. Anche questa segnalazione è sfumata nel vuoto, a commentare le parole dell’ex pm Angioni è Alberto Di Pisa, il quale esordisce, lanciando una frecciata alla collega: “Amo discutere sui fatti concreti non sulle fantasie. A Mazara Del Vallo è noto un magrebino... ogni volta che si aprono le indagini su fatti analoghi a quelli di Denise si inserisce con segnalazioni fasulle. Spero davvero che la pm Angioni non abbia fatto riferimento a lui”.

 

Affermazioni condivise anche degli ospiti in studio che reputano quanto riferito dalla pm poco opportuno e poco cauto. L’appunto maggiore arriva proprio sulla riservatezza della segnalazione, sul contesto scelto per annunciarla e sull’autorità della sua figura. “Voglio sperare che la dottoressa Angioni abbia trasmesso alla procura elementi precisi, che abbia riferito bene da chi arriva l’informazione. Anche perché una volta detto in televisione la notizia è di dominio pubblico” riferisce un avvocato ospite in studio.

 

Torna ad essere predominante la pista dei rom, secondo il procuratore Di Pisa: “La pista più concreta è quella dei rom, il resto sono soltanto chiacchiere. Chi l’ha rapita deve averla consegnata ai nomadi. Quella bambina avvistata a Milano, nel video, per me è al 90 per cento Denise Pipitone”. Poi continua vagliando indagati e testimoni emersi in questi mesi: “Se Anna Corona è stata reinserita nel registro degli indagati è perché sono usciti nuovi elementi di cui io, ora, non ne sono a conoscenza. Ma era stata indagata anche prima quando c’ero io nelle indagini e poi fu assolta quindi ora evidentemente devono essere usciti nuovi elementi”.

 

Infine, ribalta la testimonianza di Battista Della Chiave, il testimone oculare sordomuto che ha visto la bambina nelle ore successive alla sua scomparsa: “Non è attendibile, non può aver visto ciò che è successo a distanza da dove si trovava lui in quel momento. In più ci sono state diverse incongruenze nelle sue dichiarazioni e il riconoscimento della bambina è avvenuto soltanto attraverso una foto”, conclude Di Pisa.