clamoroso
"Farai una brutta fine”, sul caso Saman Abbas il racconto choc del fidanzato
La tragica storia di Saman Abbas continua a tenere banco negli studi di “Chi l’ha visto?”. Il programma di Rai 3 dedicato ai casi di cronaca nera, sotto la conduzione di Federica Sciarelli, torna a far luce sulla morte della ragazza pachistana uccisa a Novellara, dalla famiglia per essersi opposta al matrimonio combinato. La giovane aveva un fidanzato, anche lui di origine pachistana ma residente in un’altra regione i due desideravano vivere la loro storia d’amore all’occidentale, ma per Saman questo è stato impossibile. A stroncarle il futuro è stato lo zio di comune accordo con i genitori. Una ragazza troppo problematica per una famiglia pachistana, era solita scappare di casa, si opponeva alle scelte dei genitori e dunque, come si legge in alcuni messaggi della famiglia, “andava uccisa”. In diretta vengono mostrati i molteplici messaggi d’amore intercorsi tra Saman e il fidanzatino, comprese le ultime ore prima della tragedia. Nelle chat, i due decidono per il loro futuro, la ragazza scrive: “saremo presto assieme, lunedì i documenti saranno in mio possesso. Poi prenderò il treno e arriverò a Roma”. Il ragazzo intervistato dall’inviato del programma racconta: “Saman aveva capito tutto, sapeva che sarebbe stata uccisa. Lei voleva solo prendere i documenti e andare”. Inoltre, il giovane sarebbe stato minacciato dalla famiglia di Saman: “Ho ricevuto un messaggio di mio fratello in Pakistan dove mi diceva che il padre della mia ragazza si era recato presso la mia abitazione dove abitano anche i miei genitori insieme ad altre 5 persone. Lo hanno minacciato dicendo che dovevo lasciare la figlia, altrimenti avrei fatto una brutta fine…” Poi interrogato dal giornalista continua: “anche la mamma mi ha minacciato, dicendomi che se lasciavo la figlia avrebbero smesso di minacciarmi, ma solo in quel caso.” Ma non solo, durante la puntata viene fatta chiarezza anche sui biglietti comprati dalla famiglia di Saman per fuggire in Pakistan dopo aver commissionato la sua morte. Secondo quanto racconta il proprietario dell’agenzia di viaggi: il primo biglietto è stato fatto per la madre poi dopo un giorno per il padre. Sono venute due persone diverse per entrambi i biglietti: “Il biglietto per la ragazza? No no non è mai stato acquistato. Il biglietto del padre è stato fatto il 29.” Insomma, anche in questo caso verrebbe meno quanto dichiarato dai genitori dopo la scomparsa di Saman, nessun viaggio programmato da tempo bensì una fuga all’ultimo minuto.