Camilla Canepa, il racconto choc del medico: "Mai visto un cervello così. Trombosi estesa e grave”

La morte di Camilla Canepa ha sconvolto l’Italia intera, tanto che dopo il decesso della 18enne di Sestri Levante a seguito della trombosi emersa pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca il ministero della Salute ha deciso di vietare il prodotto contro il Covid a chi ha meno di 60 anni. In attesa dell’autopsia sul corpo della giovane che verrà svolta martedì, a parlare a La Stampa è Gianluigi Zona, direttore della clinica neurochirurgica e neurotraumatologica dell’Ospedale San Martino di Genova: “Non avevo mai visto un cervello ridotto in quelle condizioni da una trombosi così estesa e così grave”.

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“Ragionando a posteriori - spiega il dottore sulle polemiche per il mancato intervento immediato su Camilla - è tutto facile e tutti sono campioni del mondo, l'ultimo medico che arriva a visitare un paziente è sempre il più intelligente. Non posso giudicare cosa si sarebbe potuto cogliere già nella prima Tac, non è mai arrivata al San Martino. Normalmente, se non ci sono indizi che portino a ipotizzare qualcosa di grave in atto, nessun medico al pronto soccorso prescrive una Tac con contrasto o altri esami”.

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La situazione si è rivelata subito grave una volta iniziata l’operazione: “Tutti i seni venosi erano ostruiti da trombi, uno scenario che non avevo mai visto in tanti anni di questa professione. Dovete immaginare il seno venoso come il fiume al centro di una vallata nella quale convergono svariati ruscelli. Se al centro del corso d'acqua si costruisce una diga, il fiume si gonfia e a quel punto gli affluenti non riescono a scaricare, col risultato che la pressione a monte sale. A fronte del quadro che ho visto nella testa di quella ragazza, è chiaro che - conclude il primario - siamo di fronte a qualcosa di non normale”.

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