Ardea, lite tra l'omicida e il padre dei bambini prima della strage. La pistola e i problemi mentali, il terribile sospetto
Si ripercorrono le ore precedenti alla strage di Ardea, dove un uomo di 34 anni ha aperto il fuoco, uccidendoli, verso tre persone, un uomo di 74 anni e due bambini di 10 e 6 anni, prima di barricarsi in casa e suicidarsi mentre i carabinieri stavano per fare irruzione nell'appartamento in zona Colle Romito.
"Stamattina stavano litigando lui e il padre dei bambini, per futili motivi", spiega dice il presidente del Consorzio di via di Colle Romito ad Ardea, Romano Catini, parlando del 34enne che a quanto pare era uscito da dieci giorni da un centro di salute mentale. "Prima di sparare a loro, questa mattina, ha sparato contro un'altra persona ma non l'ha colpita". "Sparava in aria ma sembrava fosse una pistola finta - aggiunge- si sentivano colpi, sarà successo quattro volte, i carabinieri lo conoscevano. Per piccoli motivi andava fuori di testa, era successo". "Io mi chiedo come uno così, uscito dal Cim da poco tempo, potesse avere una pistola in casa" afferma Catini. Il padre dei due bambini uccisi sarebbe agli arresti domiciliari per motivi di droga.
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Catini ha affermato: "Conoscevo di vista il 34enne che ogni tanto litigava con i vicini. Aveva già dato problemi, anche per sciocchezze. Alle volte tornava a casa ed esplodeva colpi di pistola, ma pensavamo fosse una scacciacani". L'uomo parla di "una tragedia annunciata, una persona disturbata che spesso bisticciava con i vicini e quando litigava tirava fuori la pistola e sparava in aria. Abbiamo fatto le segnalazioni ai carabinieri più volte, anche ultimamente. Era una persona nota alle forze dell’ordine".
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"Ci siamo trovati in preda al panico. Non pensavamo possibile una cosa del genere, credevamo fosse un posto tranquillo. Forse lo era una volta. Lui non lo conoscevo", ha detto una residente nel consorzio di Ardea. "Non lasceremo casa, questa è un’isola felice - aggiunge la donna - Il nostro rifugio da Roma".