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Michele Merlo, il dubbio degli inquirenti dopo l'autopsia: chi aveva sentito prima di andare in pronto soccorso?

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Leucemia fulminante. L’autopsia eseguita sul corpo di Michele Merlo, il cantante già concorrente di Amici scomparso il 7 giugno, ha confermato cosa ha provocato l’emorragia cerebrale che è risultata fatale per il 28enne. Ma è comunque aperta un'inchiesta per omicidio colposo dopo la denuncia dei genitori del giovane artista, che in un primo tempo era stato rimandato a casa dal pronto soccorso del Bolognese dove si era recato accusando tra l'altro forti dolori alla testa.

 

Merlo aveva sostenuto una visita col medico di continuità assistenziale, che gli aveva prescritto un antibiotico. Il giorno seguente il 28enne era stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Maggiore di Bologna, dove era stato operato d’urgenza ma la situazione è tuttavia precipitata e il giovane non ce l'ha fatta. 

 

A svelare dettagli inediti sulle mosse degli investigatori della Procura nelle indagini è Qn. “Ciò che gli inquirenti vogliono capire  per non lasciare nulla al caso, è proprio se prima di mercoledì 2 giugno l’ex cantante di Amici possa essersi rivolto ad altri camici bianchi per capire il perché del suo malessere”, si legge sul resto del Carlino.

 

Intanto nei giorni scorsi l’Azienda Usl di Bologna ha effettuato l’audit clinico organizzativo per ricostruire la vicenda dolorosa di Michele. Ricostruzione che ha riguardato diversi momenti: l’accesso all’Ospedale di Vergato nel pomeriggio del 2 giugno, il soccorso in emergenza, e il successivo ricovero presso la Rianimazione dell’Ospedale Maggiore, a partire dal 3 giugno. L’audit, condotto sulla base dei documenti disponibili e delle testimonianze dei professionisti coinvolti, "ha evidenziato alcune criticità sotto il profilo organizzativo rispetto all’Ospedale di Vergato, ma non di particolare gravità, confermando invece, in tutti i momenti, l’adeguatezza dei processi clinici e assistenziali. Anche questa documentazione è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nello spirito consolidato di piena e totale collaborazione", si legge in una nota della struttura sanitaria. 

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