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Morta dopo AstraZeneca, la rivincita del farmacologo no-vax Montanari: "È un intruglio non un vaccino"

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La morte della giovane Camilla, che aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca, ha scosso l’intera nazione e dato ulteriore materiale ai no-vax. Tra questi c’è il farmacologo Stefano Montanari, esperto di nanopatologie, che ha commentato il decesso per trombosi della diciottenne di Sestri Levante: “Premetto che del caso di Genova non so nulla, ma posso dire che è la prassi ormai che quando una persona viene vaccinata e poi muore è sempre colpa di qualcos’altro. Tutto quello che si sta facendo in merito ai vaccini, ritengo sia sbagliato dal punto di vista farmacologico. Si continua a parlare di vaccino, ma vaccino non è, è un intruglio”.

 

 

“Non sono - lo sfogo di Montanari all’Adnkronos - vaccini dato che non contengono il patogeno che è la caratteristica di base di un vaccino. E per questo non è neanche esatto dire che si è vaccinati, perché di fatto non è così. Tutte queste somministrazioni sono fuori dalla buona pratica medica - continua Montanari - perché prima di iniettare un qualsiasi farmaco bisogna essere certi che la persona ne abbia realmente necessità, che non sia già immune, bisogna controllare la persona che non sia allergica al farmaco o altre sostanze. E poi i luoghi dove vengono eseguite le somministrazioni devono essere attrezzati per eventuali rianimazioni, le farmacie, per esempio, sono attrezzate? Questi vaccini vengono fatti alla cieca. Poi - conclude il farmacologo - un’ultima domanda, perché non posso avere un campione di vaccino, sigillato, per poterlo analizzare? Lo aspetto da tempo, perché è vietato analizzare i vaccini?”. La morte di Camilla infiammerà ancora di più lo scontro tra favorevoli e contrari al vaccino contro il Covid.

 

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