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Vaccino, le Regioni sono già pronte per la terza dose: si punta su medici di base e farmacie

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Gli scienziati non sono d’accordo, ma in Italia ci si è già preparati a somministrare la terza dose del vaccino anti-Covid. In particolare le Marche hanno accelerato più di tutti e a fine settembre inizieranno ad inoculare nuovamente il personale sanitario, che aveva ricevuto la prima dose già a dicembre 2020, sempre che, come ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, “non ci siano indicazioni contrarie dalle autorità sanitarie o dall’Aifa”.

 

 

Il Sole 24 Ore approfondisce meglio la questione della terza dose intervistando il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: “Abbiamo una macchina delle Regioni che è pronta già da adesso a partire, ma è chiaro che una cosa è se serve una terza dose e poi finisce là, un’altra se sarà un vaccino annuale. Se diventasse un vaccino ripetitivo a quel punto noi dovremmo passare dalla straordinarietà di questa campagna vaccinale all’ordinarietà, che significa coinvolgere i medici di medicina generale e le farmacie. Solo allora potremo smantellare gli hub vaccinali”.

 

 

E anche il generale Figliuolo sembra battere la stessa strada: “Abbiamo già opzionato di concerto con l’Unione europea, una quantità tale di vaccini, per coprire tutta la popolazione con un ulteriore dose ed anche con una robusta riserva. Per la futura vaccinazione immagino uno spostamento dagli hub agli ospedali, medici di base, farmacia, punti vaccinali aziendali”. Parole che lasciano perplessi alcuni esperti, che puntano più a tenere sotto controllo le varianti.

 

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