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Cartabianca, "perché passa sotto silenzio". Annalisa Chirico e l'inquietante verità sul caso Saman Abbas

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Più passa il tempo più la storia di Saman Abbas,  la 18enne pachistana svanita nel nulla da oltre un mese dopo essersi opposta ad un matrimonio combinato dai genitori, si tinge di orrore e mistero. A Cartabianca, nella puntata di martedì 8 giugno, in studio ospite di Bianca Berlinguer sui Rai3 c'è la giornalista e giornalista Annalisa Chirico che condanna il silenzio che avvolge il caso di Novellara. "Su questa vicenda c’è un silenzio assordante - denuncia la Chirico - Abbiamo fatto tante battaglie per le donne, abbiamo sentito tanti dibattiti sugli articoli e le desinenze al femminile. Che valore ha una vita umana? Perché la storia di Saman passa sotto silenzio?."

 

 

In collegamento con la trasmissione c'è Sumaya Abdel Qader, scrittrice e consigliere comunale a Milano che si occupa di nuovi immigrati, lavora nei centri antiviolenza, e che spiega: "L’Islam non accetta in nessun modo e condanna i matrimoni combinati e forzati. Purtroppo nella sua diffusione l’islam incontra sistemi patriarcali, maschilisti e misogini e si creano sistemi che rendono le donne ai margini e le discriminano".

Di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane e residente a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, di cui non si hanno più notizie dal 30 aprile scorso e per la cui sparizione sono iscritti nel registro degli indagati i genitori, uno zio e due cugini (uno dei quali fermato la settimana scorsa a Nimes, in Francia), non è ancora stato trovato nulla. Le ricerche del corpo, comunque, proseguono e nei prossimi giorni, se le condizioni meteo lo permetteranno, potrebbe essere utilizzato l'elettromagnetometro per individuarne i resti. Potrebbe essere stata ingannata dalla sua famiglia o dalle circostanze, che le avrebbero fatto credere di essere al sicuro. Eppure, quel suo ritorno nell'abitazione dei suoi familiari ne ha, probabilmente, determinato il destino.

La procura, da giorni, ipotizza che sia morta, anche se al momento le ricerche del suo corpo, attorno alla casa che condivideva con la famiglia, non hanno portato ad alcun rinvenimento. Ieri i carabinieri hanno diffuso un video, registrato il 29 aprile, in cui si riconoscono tre parenti della giovane (tutti indagati). Secondo le ipotesi investigative, i tre potrebbero essere stati ripresi mentre si dirigevano a scavare una fossa. La ragazza, che a novembre 2020 aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali, si era opposta a un matrimonio combinato ed era stata accompagnata in una comunità educativa nel bolognese. Ad aprile, però, la 18enne sarebbe rientrata a Novellara, dove in seguito si sono perse le sue tracce. Il padre, raggiunto telefonicamente in Pakistan, nei giorni successivi le prime verifiche sul caso, aveva assicurato che la figlia era in vita e che si trovava in Belgio. La versione, però, è stata smentita questa mattina dalla procura reggiana che, tramite il servizio di Cooperazione internazionale, istituito dal ministero dell'Interno, ha attivato la polizia belga. Dopo una serie di verifiche, indagini e accertamenti, le autorità locali hanno confermato l'assenza della giovane sul territorio. Inoltre, in base a quanto confermato da alcune fonti investigative, un conoscente di Saman, residente in Belgio, ha dichiarato di non vederla da tanto tempo.

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