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Denise Pipitone, dopo 17 anni c’è ancora paura di parlare: sentinelle a Mazara del Vallo e il caso del ristorante
Il cerchio si stringe per arrivare a una verità tanto attesa a quasi 17 anni dalla scomparsa nel nulla di Denise Pipitone, figlia di Piera Maggio e Piero Pulizzi. Il rapimento della piccola siciliana è analizzato ancora una volta nel corso della puntata del 3 giugno di Mattino5, programma di Canale5 condotto da Federica Panicucci. L’inviata, Agnese Virgillito, ha intervistato una persona che conosceva Giuseppe Della Chiave, una delle due persone che secondo le anticipazioni di Quarto Grado sarebbe finita nel registro degli indagati della Procura di Marsala nelle scorse settimane, quando è stata impressa una nuova accelerazione all’indagine: “Giuseppe era un ragazzo alto, aveva il pizzetto in quel periodo. Poi non l'ho più visto molto. Se era il proprietario non lo so, però l'ho visto in cucina, il cuoco era lui. Gli portavo la pasta nel locale. Era abbastanza taciturno, non di molte parole, chiuso”.
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Ma si fatica a parlare del ristorante di Mazara del Vallo: “Non esiste da tanti anni questo ristorante, ma è un punto cruciale di questa storia qualora Battista Della Chiave abbia raccontato la verità sul nipote Giuseppe. Quella mattina - spiega la giornalista presente sul luogo - sembrerebbe essere stata una giornata di chiusura del ristorante. Eppure Giuseppe era all’interno di quel locale e non dista molto né dall’hotel dove prestava servizio Anna Corona, né dalla casa in Via Pirandello 55”. Federico Panicucci ferma però l’inviata: “Non dire altro, domani faremo un approfondimento su questo ristorante, dove sarebbe transitata Denise Pipitone”.
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La trasmissione fa sentire poi lo stralcio dell’intervista ad un testimone, un ex poliziotto che si occupò del caso: “Ci sono state tante teste cercanti e poche teste pensanti. Non sono state battute più piste, come suggeriva il caso di una bambina di 4 anni, che non può avere una cerchia di amicizie. Le sentinelle di Mazara sono un classico, è un paese piccolo non è una grande città. E anche chi non è colpevole ha paura di rimanere incagliato in qualche cosa, magari per qualche suo malaffare che sta facendo che non c'entra nulla con la bambina, ma è normale, molte bugie possono essere dette per coprire altri affari loschi”.