Non bastava la scarcerazione: saranno gli italiani a pagare lo stipendio all'ex boss Giovanni Brusca
Inizia una nuova vita da uomo libero per Giovanni Brusca, l’ex killer della Mafia autore della strage di Capaci che costò la vita al giudice Giovanni Falcone. Il collaboratore di giustizia siciliano, riferisce Il Messaggero, ha ottenuto una casa in una località segreta, una nuova identità, e quella che in gergo tecnico viene chiamata indennità di mantenimento, che oscilla tra i 1000 e 1500 euro al mese, più 500 euro per ogni familiare a carico. Brusca, dopo 25 anni di carcere, riceverà quindi uno stipendio da parte dello Stato. L’accordo firmato lunedì non sarà reso noto e sarà nelle mani del Servizio centrale di protezione del ministero dell’Interno, che ha già classificato i documenti vista l’enorme voglia di vendetta da parte di Cosa nostra.
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Brusca per i primi quattro anni vivrà in regime di libertà vigilata, con un probabile obbligo di dimora. Già dall’anno 2000 l’Italia ha iniziato a pagare a Brusca un piccolo stipendio, in modo che la sua famiglia potesse tirare avanti. Lo Stato si farà anche carico dell'affitto, delle spese mediche e ci sono poi altri benefit per cercare di reinserire l’ex boss nella società e aiutarlo a trovare un impiego. E se anche Brusca dovesse dire addio al programma di protezione dei testimoni riceverà una robusta liquidazione. Tutto a carico dei cittadini che pagano le tasse.
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