Otto e mezzo, la virologa Viola fa a pezzi Mario Draghi: "Basta prudenza, non ha fiducia nel vaccino"
A “Otto e Mezzo”, il talk sull’attualità di LA7, martedì 1 giugno, la professoressa e virologa Antonella Viola esorta il Governo Draghi: “Deve dimostrare di avere fiducia nei vaccini, ora c’è un eccesso di prudenza”.
La professoressa Antonella Viola, interpellata dalla conduttrice di “Otto e Mezzo”, Lilli Gruber, su un eccesso di prudenza da parte del governo alla luce dei dati positivi sul Covid, graffia: “Sì in effetti c’è un eccesso di prudenza. Quello che mi preoccupa non è la troppa cautela, ma la mancanza di fiducia nei vaccini. Non si capisce perché non si dice che a un tavolo ci devono essere al massimo 4 persone, ma se non sono vaccinate. Questo è giusto e corretto per ridurre il contagio, ma se sei persone vaccinate vanno a cena insieme o si ritrovano a casa, non c’è alcun rischio. Il vaccinato può togliere la mascherina quando si trova con altri vaccinati, va invece tenuta quando di va in giro perché si pone il problema di chi è vaccinato e chi no. Sarebbe complicato capirlo o chiederlo. Secondo me all’aperto, quando si cammina per strada, potremmo togliere tutti la mascherina tranne ovviamente nei casi di assembramento. Ripeto quello che mi colpisce è che non si ha fiducia nei vaccini e questo non mi piace tanto. Per esempio dire che 10 persone vaccinate possono fare cene insieme, è un buon incentivo a farsi vaccinare”.
La retorica sul vaccino ai giovani. Non rischiano, perché farglielo?
La virologa, come tutti i colleghi, dice sì al vaccino contro il Covid-19 per gli adolescenti dai 12 ai 15 anni: “Sono favorevole sia per loro che per i bambini. Questi vaccini hanno un altissimo profilo di sicurezza e perché l’infezione naturale è sempre più pericolosa della dose. E’ vero che i bambini e gli adolescenti vanno incontro a un Covid asintomatico o leggero, ma ci sono stati alcuni ospedalizzati e a oggi non conosciamo gli effetti a lungo termine dell’infezione. Con il vaccino proteggiamo i nostri figli e la collettività, solo così blocchiamo la circolazione del virus. E’ un atto di responsabilità”.