Il Partito Democratico e il Cts vogliono punire gli italiani con l'obbligo del vaccino
Le riaperture e il vaccino sono i temi centrali della puntata del 1 giugno di Agorà, programma di Rai3 condotto da Luisella Costamagna. In collegamento è presente Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19, che diffonde ottimismo a seguito della decisione del Governo Draghi di dare fiducia agli italiani, una scelta che ha funzionato: “Ci stiamo concedendo tutte queste riaperture perché l’analisi del rischio ha funzionato. Con le vaccinazioni alle spalle, ovviamente, che hanno fatto da fattore centrale di mitigazione. Io mostro l’ottimismo di chi conosce i dati, di chi li guarda e che ha visto come tutti che nell’ultimo mese, mese e mezzo tutti i dati stanno andando verso una forte riduzione della pandemia. L’impatto decisivo delle vaccinazioni, sottolinea, c’è stato e lo sapevamo sulla base di tutto quello che è già avvenuto in Gran Bretagna e in Israele. Non è una sorpresa che ci sia una riduzione così forte della pandemia quando abbiamo superato abbondantemente un terzo degli italiani vaccinati. Ovviamente - avverte - tutto questo va monitorato”.
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Il tema si sposta poi sull’obbligo vaccinale, una scelta che spacca le opinioni all’interno dello studio Rai. A portare avanti tale proposta è lo stesso Abrignani: “Sono personalmente convinto dell’opportunità dell’obbligo vaccinale, perché è un dovere che abbiamo tutti verso la comunità. Quando sento che c’è un 10-11% di persone che non si vogliono far vaccinare e un 7-8% che probabilmente non si farà vaccinare, significa che complessivamente il 18% degli italiani non si proteggerà. Quindi sono 10 milioni che non vogliono farsi vaccinare - evidenzia l’esperto - più quelli che per motivi di salute non risponderanno al vaccino, che sono circa mezzo milione. Con questi numeri consentiremo al virus di circolare ancora e questo è un problemino non da poco”.
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Sposa la linea del membro del Cts Beatrice Lorenzin del Partito Democratico, mentre Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera dei Deputati disegna uno scenario opposto: “Non è mica vero che sono i giovani a non volersi vaccinare. L’obbligo vaccinale non serve. Se ogni giorno si leggeva e vedeva che con AstraZeneca morivano persone è normale che qualcuno abbia dubbi. Lì qualcuno, media compresi, ha sbagliato. Bisogna convincere le persone della bontà del vaccino, se venisse imposto non faremmo altro che esasperare ancora di più le paure e il senso di costrizione di chi è diffidente. Il miglior modo per vaccinare è dare tranquillità e far capire che è giusto”. Sarina Biraghi, giornalista de La Verità, rincara la dose contro l’imposizione del prodotto contro il Covid: “La convinzione è l’arma migliore. Gli italiani in questa pandemia si sono dimostrati molto responsabili, quindi punirli con un obbligo mi sembra esagerato. Per me è una punizione, lo ribadisco. Non c’è una campagna di persuasione e convinzione, non c’è voglia di togliere dubbi alle persone su un vaccino studiato in un anno. Che reazioni avremo in futuro? Vedo grossi dubbi dei genitori che devono fare il vaccino ai propri bambini, anche da parte di genitori vaccinati”.
"La convinzione, coi vaccini, è l'arma migliore. Togliere la libertà di scelta a mio avviso è sbagliato, non sono state fatte campagne informative. Il vaccino è stato studiato in un solo anno, non sappiamo cosa succederà in futuro." @sarinabiraghi #agorarai #1giugno pic.twitter.com/WcACbQ84W2
— Agorà (@agorarai) June 1, 2021